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Per il terminal Lorenzini traffici e investimenti record

Sette milioni di euro impegnati in pochi mesi e nuove assunzioni – Il problema degli spazi carenti e le prospettive della piattaforma Europa per le Autostrade del mare

Enio Lorenzini

LIVORNO – L’occasione è lo sbarco della nuova maxi-semovente Gottwald da 150 tonnellate, la seconda per il terminal: ancora in fase di montaggio, è la sesta semovente che viene ad arricchire il terminal Lorenzini sulla sponda est della Darsena Toscana. E davanti a questo bestione da quasi mezzo milione di auto, anche Enio Lorenzini finalmente parla, anche se come sempre, il meno possibile.
Un bell’investimento, questo del parco-gru sul terminal…
“Il lavoro che cresce lo richiede e non è il momento di tirarci indietro”.
[hidepost]Mi risulta che il lavoro stia davvero crescendo, ma anche i vostri impegni economici non siano da meno.
“Se vogliamo essere precisi, si tratta di 7 milioni di euro in pochi mesi. E ultimamente abbiamo assunto altri 14 lavoratori. Certo che il lavoro cresce con buone percentuali. Ma non vogliamo certo fermarci”.

Nella foto: Enio Lorenzini (a destra) con Emo Salvadori, responsabile della sicurezza el terminal davanti alla nuova Gottwald appena sbarcata.

Ci dicono che i traffici con il socio MSC (al 33% nel terminal con il resto diviso tra le famiglie Lorenzini e Grifoni alla pari) siano in forte crescita.
“Oggi Msc ha cinque approdi full-containers alla settimana sulle nostre banchine, con linee che tirano bene per oltre Atlantico e con un incremento del 40% rispetto all’anno scorso”.
Sono aumentate anche le dimensioni delle sue navi?
“Ormai riescono ad entrare anche le 7 mila teu, grazie a quei lavori di dragaggi e livellamenti che sono stati fatti dall’Autorità portuale”.
Dunque siete soddisfatti della situazione del terminal?
“Non scherziamo: abbiamo bisogno di più spazi, perché così siamo costretti a rinunciare a crescere ancora, specie nel comparto multipurpose”.
E’ una richiesta che avete avanzato all’Autorità portuale?
“Vogliamo scherzare? E’ un continuo”.
Eppure ci risulta che nel maggio del 2013 fu firmato con la Regione, il Comune e la stessa Autorità portuale un protocollo che, con l’arrivo di MSC, sottoscriveva impegni precisi per la concessione del terminal…
“Degli impegni di quel protocollo gli unici che sono stati mantenuti sono quelli nostri con MSC”.
Parliamoci chiaro: tutto il settore ro/ro a Livorno sembra soffrire di spazi ridotti, ma il dibattito a livello politico sembra riguardare solo i containers della auspicata piattaforma Europa.
“Credo che ci sia un equivoco di fondo sulla piattaforma Europa: quello che viene considerata come porto-containers di domani, mentre dovrà essere più totalmente il porto di Livorno del prossimo futuro anche per le altre componenti importanti dei traffici, in particolare per le Autostrade del mare”.
Senta Enio, se dovesse esprimere un caldo invito al porto, dall’Autorità agli operatori, che cosa metterebbe in cima alla lista dei desideri?
“Quello di smettere di farci le guerre più o meno dichiarate e di trovare un accordo che ci consenta di sviluppare il lavoro, rispettandoci l’un l’altro e possibilmente studiando forme di collaborazione. La strada ce l’hanno indicata fior di operatori come Piero Neri, che hanno fatto alleanze e non inutili guerre. E’ legittimo che ognuno difenda il proprio lavoro, ma occorre farlo non dimenticando che se il porto cresce nella concordia dei programmi cresce davvero per tutti”.
A.F.

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Pubblicato il
9 Maggio 2015

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