No a Trieste sul rigassificatore di Zaule
TRIESTE – “Ribadiamo il parere negativo dell’Autorità Portuale di Trieste in merito alla realizzazione del rigassificatore di Zaule, in quanto il progetto del terminale è incompatibile con i piani di sviluppo del nostro scalo e con le opere portuali previste dal PRP (Piano Regolatore Portuale). Dello stesso parere ed in totale accordo sono anche la Regione Friuli Venezia Giulia, i Comuni e la Provincia di Trieste”.
[hidepost]Questa la dichiarazione espressa del commissario dell’APT Zeno D’agostino, durante la Conferenza di Servizi svoltasi a Roma al ministero dello Sviluppo Economico.
I traffici commerciali costituiscono una delle principali fonti di reddito per il territorio di Trieste e della Regione FVG e il loro ulteriore sviluppo rappresenta una delle principali possibilità di rilancio dell’economia locale. Già da anni vi è un processo di rilocalizzazione delle attività portuali verso le aree a sud est di Muggia e Valle delle Noghere, attualmente strategiche per il potenziamento di alcuni traffici, come quelli RO-RO. Nell’ipotesi di costruzione di un terminal GNL, sarebbero introdotte per il porto di Trieste nuove misure in tema di priorità di ingresso e uscita delle navi, oltre a zone di rispetto in corrispondenza dell’impianto e in rada, limitando l’operatività dei terminal esistenti e pregiudicando la potenzialità dello sviluppo di nuove opere.
“Oltre a queste questioni di fondamentale rilevanza, oggi abbiamo posto l’attenzione sul delicato problema della sicurezza, qualora venisse realizzato un impianto di questo tipo nel nostro golfo. Ora attendiamo la risposta del ministero dell’Ambiente, che si dovrà pronunciare entro 90 giorni” – ha concluso D’Agostino.
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