Ma il microtunnel non parte con i lavori
LIVORNO – Sembra la storia infinita di una maledizione: quella della famigerata strettoia del Marzocco che condiziona in larghezza, più ancora dei fondali, l’ingresso delle navi fullcontainers in Darsena Toscana.
[hidepost]Da mesi si sta dicendo che la strettoia ha i mesi contati, perché dopo anni ed anni di faticose trattative, è stato appaltato il lavoro del microtunnel sotto la strettoia con il duplice vantaggio di approfondire il canale a 13 metri e di allargarlo di almeno altri 30 metri. Come riferiamo qui a fianco, non è certo un lavoro veloce: occorrono di contratto 30 mesi, poco meno di tre anni, per completare le operazioni. Ma il problema nel problema è che i lavori sono stati assegnati ma non partono e non si sa quando partiranno. Pare che ci sia un contenzioso di ricorsi sulla gara: che ha bloccato l’avvio dei lavori stessi e che sta creando tutta una serie di allarmate reazioni nell’ambito dei clienti del porto dei containers.
Tra i più allarmati i vertici dei due terminal che operano in Darsena Toscana, per i quali l’allargamento della strettoia del Marzocco è davvero “conditio sine qua non” per poter mantenere gli impegni con le compagnie di navigazione loro clienti. C’è anche chi teme che l’operazione microtunnel faccia la fine di quella per il consolidamento della prima vasca di colmata: altra opera di cui si parla da anni, per la quale sono state a più riprese preannunciate soluzioni, ma ad oggi è ancora un’incognita sia nel sistema per risolvere il problema sia specialmente nei tempi. Con l’annesso assurdo che si arriverà a breve alla gara per la Piattaforma Europa avendo come base della stessa una specie di … palude impraticabile. Urgono risposte: ma ci sono?
Antonio Fulvi
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