Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Agrumi dal Sud America al Green Terminal di Venezia

Già approdato un primo carico di limoni con tempi veloci di consegna

VENEZIA – E’ stata aperta una rotta commerciale tutta nuova tra Laguna e Argentina e Uruguay all’insegna degli agrumi. A partire da inizio luglio, Venice Green Terminal, primo hub a temperatura controllata nel porto di Venezia, avvia nuove opportunità di import argoalimentari con lo sguardo rivolto verso il Sud America.
Il 4 luglio infatti è approdato sulle banchine veneziane, a bordo della nave cargo Bjorg un carico di limoni dall’Argentina del produttore San Miguel, uno dei più importanti player sudamericani dell’ortofrutta. Due settimane dopo, un altro carico di agrumi approderà dall’Uruguay, sulle banchine veneziane.
[hidepost]A fare da regista tra produttore argentino e l’importatore italiano (con base in Emilia Romagna), è Venice Green Terminal, la nuova struttura frigorifera in grado di sdoganare, accogliere, conservare e distribuire prodotti freschi, deperibili o che richiedono particolari condizioni di mantenimento in “catena del freddo” (garantendo cioè che tutte le operazioni avvengano a un regime di temperatura controllato).
La posizione strategica di Venice Green Terminal rispetto al quadrante Mediterraneo e Adriatico e in relazione con i mercati del Nordest e del Nord Europa, ha reso vantaggioso operativamente ed economicamente scegliere Venezia come punto di approdo per chi importa dall’Argentina sia per le consegne via terra che per la ridistribuzione susseguente allo sbarco.
Nel tempo massimo di 24 ore dall’arrivo in porto della nave con i container, Venice Green Terminal è in grado di effettuare tutti i controlli sulla merce e di consegnarla al magazzino dell’importatore, oppure di organizzare i trasporti per farla arrivare a destinazione di clienti finali, per conto dello stesso importatore.
Venice Green Terminal opera come base logistica di stoccaggio e spedizione dei prodotti, dei limoni argentini in questo caso. «Siamo in grado di movimentare la merce, di distribuire a carico intero o a groupage da 2 a 15-20 pallet per volta – spiega Sergio Berto, presidente di VGT. Rispetto alle tradizionali rotte dal Sud-America, scegliere Venezia, per le aziende del Nordest sino all’Emilia-Romagna, può essere vantaggioso per consegne via terra e ridistribuzione sul territorio Italiano, a seconda della prossimità delle destinazione, nell’arco di 500 chilometri dalla Laguna (fino all’Abruzzo e al Lazio)».
«Per Venezia e per la comunità portuale è sicuramente positiva l’apertura di una nuova rotta commerciale – spiega Claudia Marcolin, segretario generale dell’Autorità Portuale di Venezia – VGT è l’esempio positivo di recupero di una vecchia area industriale all’interno della prima area portuale veneziana e di diversificazione delle attività che vi si svolgono; una nuova attività che potrà contribuire rafforzare la leadership dello scalo lagunare, sia in import che in export, per il settore agroalimentare».
Quello del 4 luglio è un primo carico, al quale è previsto seguano, dal Sud America, altri container di aziende diverse, fino al termine dell’estate. Il primo giungerà il 18 luglio dall’Uruguay. Tra i servizi garantiti da Venice Green Terminal, oltre allo sdoganamento e alla distribuzione, ci sono anche tutti i controlli sanitari, fito-sanitari, quelli documentali e fisici sulla merce previsti dall’Agenzia delle Dogane.
Ma nel calendario delle attività di Venice Green Terminal, non c’è solo l’apertura di questa prima rotta verso l’Argentina. VGT infatti si appresta a ripartire con nuove relazioni commerciali con Israele e Nord Africa: nel dettaglio sbarcheranno a Venezia agrumi, mango, avocado, melograni, fichi d’India, litchi (ciliegie cinesi), papaya e altri prodotti di origine esotica.

[/hidepost]

Pubblicato il
8 Luglio 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio