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Fuga dal Mediterraneo così il turismo in crisi

L’instabilità politica del Nord Africa e le diverse prospettive per le crociere e l’Italia

Giorgia Bucchioni

LA SPEZIA – Dai 15 ai 18 milioni di turisti in fuga dal Mediterraneo. Per questi turisti è urgente costruire, specialmente lungo le coste italiane, un’offerta alternativa a quella dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente alle prese con un’ instabilità geo-politica che difficilmente sarà di breve termine”.
A fornire i primi dati aggregati sulla crisi del turismo in Mediterraneo, ipotizzando per l’Italia o un ruolo sostitutivo importante oppure il rischio di un vero e proprio follow up negativo che trascini in recessione tutta l’offerta turistica mediterranea, è Giorgia Bucchioni, presidente di Blue Vision e quindi dell’hub italiano della Blue Economy recentemente costituito a La Spezia.
[hidepost]“I dati – afferma Giorgia Bucchioni – parlano chiaro: il Mediterraneo è dal punto di vista dell’offerta turistica, e ciò riguarda anche le crociere e la grande nautica da diporto, un mare “dimezzato”, un mercato zoppo e pericolosamente esposto anche dal punto di vista mediatico alle ricadute negative a livello mondiale che la situazione di insicurezza dell’intera sponda sud, il rischio terrorismo e il fattore immigrazione sta generando”.
L’Egitto – secondo una prima analisi che Blue Vision ha avviato candidandosi anche a un ruolo di osservatorio su itinerari, crisi e opportunità – è nei fatti scomparso dal mercato turistico. Secondo gli ultimi dati ufficiali relativi al primo trimestre il numero dei visitatori si era dimezzato da 2,2 a poco più di un milione per il periodo gennaio-marzo, ma l’ultima tragedia dell’areo Egypt Air ha allungato nuove ombre e paure sul paese e il numero di turisti sarebbe complessivamente collassato di oltre il 90%. Ciò significa 9 milioni di turisti occidentali “in cerca di autore” e molti di più se si prende a riferimento il mercato egiziano, pre-primavera araba del 2011, con un volume in costante crescita verso i 15 milioni di turisti.
La Turchia ammette in questi giorni un calo fra il 16 e il 20%, ma secondo i maggiori tour operators tedeschi e inglesi il crollo del turismo in Turchia a causa dei cinque attentati a Istanbul, Ankara e Boursa, sarebbe superiore al 40%. Una cifra sulla quale pesa anche la scomparsa del turismo russo. Difficile allo stato attuale una quantificazione precisa, ma si parla dai 4 ai 5 milioni di turisti che già hanno disertato o sono pronti a disertare la Turchia come meta delle loro vacanze.
Pesante anche il bilancio della Tunisia dopo l’attentato al museo del Bardo e quelli nei centri turistico-alberghieri della costa. Secondo gli ultimi dati ufficiosi nel 2015 la Tunisia avrebbe perso il 57% dei suoi visitatori internazionali, precipitando a quota 1,2 milioni di turisti.
Il Marocco, che sino a oggi ha retto sta iniziando a mostrare i primi segnali di flessione.

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Pubblicato il
8 Giugno 2016

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