Provinciali: niente “feste” solo amici

Massimo Provinciali
LIVORNO – Caro Fulvi – ci ha scritto l’avvocato Massimo Provinciali segretario generale dell’Authority portuale livornese – leggo su La Gazzetta Marittima il Suo articolo “Darsena Toscana e la pugnalata di Federico Barbera”.
Nulla quaestio sul contenuto. Mi premono solo due precisazioni, che La prego di voler pubblicare:
· “L’Authority tace”… L’Authority tace perché nessuno l’ha interpellata. Il responsabile del demanio ed il responsabile del lavoro portuale sono regolarmente in servizio ed il sottoscritto andrà in ferie solo a partire dalla prossima settimana.
· “… dopo una bella festa privata dei dipendenti in Fortezza vecchia…”: le Sue informazioni sono errate, non c’è stata nessuna festa.
[hidepost]Alcuni dipendenti, compreso il sottoscritto, si sono ritrovati al bar della Fortezza come avrebbero potuto fare in qualunque baracchina di Viale Italia per prendere un aperitivo che ciascuno si è pagato da sé e passare un momento insieme al di fuori degli orari e degli obblighi di lavoro, pratica che personalmente ritengo sana in quanto attesta che non siamo solo colleghi costretti ad una convivenza forzosa, ma un gruppo di persone che sanno stare bene insieme, il che credo influenzi positivamente la qualità del lavoro, anche se questo potrà disturbare qualche animo sensibile…Grazie per l’attenzione.
* * *
Per prima cosa, devo scusarmi con Provinciali: la sua nota, qui sopra integralmente riportata, ci è giunta quando ormai la tipografia del giornale era in ferie e non abbiamo potuto pubblicarla che oggi. Ciò detto, noto con piacere che le parole del segretario generale confermano la sua squisita, puntigliosa e notoria sensibilità su certi dettagli che tanto dettagli evidentemente non gli appaiono. Sulla “bella festa privata”, per esempio: francamente non avevo considerato queste tre parole offensive, o nemmeno ironiche. Si sa bene che la comunità di palazzo Rosciano è fatta di tanti amici con reciproci sentimenti di amicizia, indipendentemente dai ruoli e dalle voci maligne di piccole faide. Ben vengano dunque “gli aperitivi per passare un momento insieme”, dove “ciascuno s’è pagato per se”. Io, nella mia ingenuità da vecchio misantropo, ho chiamato l’incontro dell’aperitivo “una bella festa” e non mi sembrava offensivo, anzi. Se è stato un giudizio sbagliato, chiedo scusa, sono stato cattivo senza volerlo. E non per far mia la massima di Woody Allen (“Il modo si divide tra buoni e cattivi. I buoni dormono meglio ma i cattivi si divertono molto di più”). Mi auguro solo che Provinciali, da ascrivere tra i buoni, nelle meritate e sudate ferie che si è faticosamente preso riesca comunque a divertirsi”.
Antonio Fulvi
[/hidepost]