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Tanti compiti (e deleghe) per la nuova Assoporti

Zeno D’Agostino

TRIESTE – Zeno D’Agostino e Marco Sommariva, un’accoppiata vincente. Non solo perché hanno il timone di uno dei due porti “ascellari” italiani al centro dei progetti intercontinentali più attuali – si legga “One Belt one Road” cinese – ma anche perchè sono realisticamente tra i più attivi e preparati. Il loro comitato di gestione dell’Autorità di sistema è il primo completo. Ma il presidente D’Agostino oggi ha anche un altro timone, quello nazionale dell’Assoporti. Che è in fase di forte trasformazione, come ci conferma nella nostra intervista.

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Presidente D’Agostino, si era detto che con il tavolo dei presidenti delle AdsP al ministero, Assoporti sarebbe stata svuotata di significato.

“Sono di tutt’altra opinione e l’ho già chiarito anche nei primi incontri in associazione. I quindici presidenti dei sistemi avranno più che mai bisogno di un organismo capace di aiutarli a presentarsi al ministero con una visione comune, mediata sui singoli problemi della governance loro ma anche del sistema nazionale: certo, cambia l’impostazione di Assoporti. Il consiglio direttivo si strutturerà con una serie di deleghe sostanziali, per approfondire i singoli problemi che si pongono al sistema portuale nazionale. Le faccio un solo esempio: la tematica dei raccordi ferroviari nei porti e della loro gestione operativa, che per alcuni scali è argomento totalmente nuovo mentre per altri, che possono quindi fornire la propria esperienza, è da tempo in atto”.

Quindi si tratterà di lavorare proprio anche sull’operatività, per dare contenuti a quelle che sono le norme generali della Riforma?

“Uno degli obiettivi sarà questo, ma ci si apre un campo notevole di problemi sui quali dovremo confrontarci: e sui quali in Assoporti dovremo lavorare tutti. Il tema delle ferrovie, che è determinante per la “cura del ferro” che la logistica italiana sta affrontando, è urgente. Ma tra le deleghe ci dovrà anche essere la maggior partecipazione di Assoporti, come organo delle AdsP italiane, alle attività di Espo, ovvero all’associazione dei porti europei. Dopo la presidenza di Gallanti, Espo è stata poco frequentata da Assoporti mentre è importante e non solo per fare lobby in Europa. Ci sono leggi innovative sulla logistica, in Europa ma non solo, che vanno approfondite perchè tutte le nostre Autorità di sistema possano lavorare di concerto e con la piena consapevolezza degli obiettivi. E tutto lo scibile dei mutamenti in campo ambientale? Mi creda, avremo da lavorare molto tutti”.

Presidente, un’ultima domanda: lei ha nel suo comitato di gestione il sindaco di Trieste e il presidente della Regione, mentre è in corso una polemica feroce sul sindaco di Livorno e il ministro si dice contrario ai politici nei porti…

“Per quello che riguarda Trieste noi abbiamo valutato con attenzione il curriculum sia del sindaco che del presidente della Regione, ritenendo che abbiano le caratteristiche richieste dalla legge. La valutazione comunque è su responsabilità diretta del presidente dell’AdsP e io mi sono attenuto strettamente alla legge. Posso poi aggiungere che personalmente ritengo utile e positiva la presenza del sindaco della città e del presidente della Regione in un comitato di gestione del porto che deve affrontare temi di grande importanza e strettamente connessi al territorio”.

Ma la posizione del ministro?

“Il ministro ha espresso legittimamente un giudizio di opportunità, come gli compete, ritenendo che i comitati di gestione non debbano avere all’interno chi ha cariche politiche. Ma non c’è alcun veto, ad oggi, su quei rappresentanti del territorio che hanno curricula rispondenti a quanto chiede la legge”.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
10 Giugno 2017
Ultima modifica
16 Giugno 2017 - ora: 15:53

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