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Da “cattedrale” a risorsa del “sistema”

 

COLLESALVETTI – Facciamo un’ipotesi: fa parte del mio mestiere provarci. Con la spinta propulsiva che Gianluigi Aponte ha dato alla realizzazione della piattaforma Europa, l’interporto/retroporto Vespucci ha acquistato già da subito un incremento di valore superiore alla pur importante ricapitalizzazione dell’AdSP. Anzi: sarà una coincidenza, ma la ricapitalizzazione arriva quando Aponte si è detto interessato alla piattaforma livornese. Coincidenze come queste hanno quasi il valore di prove. E ci aiutano a sperare.

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Chi ha seguito, nei decenni, la storia del Vespucci si può rendere conto facilmente come quella che allora fu definita “cattedrale nel deserto” oggi abbia acquistato un ruolo e un futuro importanti. Le aree sono quasi sature, le auto dei Gragnani stanno invadendo persino spazi che erano vocati ad altro, e gli insediamenti anche produttivi aumentano. Risultati di una buona gestione, certo: Risultati di una gestione che, pur trovandosi la palla al piede di scelte sbagliate del passato, ha saputo stringere la cinghia, tirare avanti e rilanciare. Oggi il Vespucci non è più una palude mangiasoldi ma una risorsa. A patto che la logistica di collegamento – ferrovie e scavalchi promessi – sappia bruciare i tempi. Proviamo a crederci; a dare tutti una mano.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
25 Novembre 2017

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