Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Logistica il “New Deal” e noialtri

LIVORNO – Scriviamo dalla nostra città, che non è Caput Mundi, ma potremmo dire le stesse cose da Marte: ovvero, mentre l’economia nazionale ed anche europea cerca formule che abbinino il business con l’ambiente, dall’altra parte dell’Atlantico parte un “new deal” che rischia di cambiare tutto quello che fino ad oggi era dato per scontato. Il protezionismo del presidente degli USA non è più una promessa elettorale, entra nella realtà. Da calcolare, ad oggi, quali saranno i riflessi nella logistica ma anche nei rapporti tra paesi sviluppati e non. Da calcolare, ma difficile credere che tutto sarà come prima. Mario Draghi ha introdotto il tema con quella che non è certo una battuta. Rivolto a Trump, ha detto qualche giorno fa: “Se metti i dazi contro i tuoi alleati, viene da chiedersi chi sono i tuoi nemici”. Sottinteso: e con loro, come intendi comportarti, a bombe nucleari, magari “verdi” ?

[hidepost]

*

In questi giorni abbiamo preso parte alla grande e innovativa kermesse della “Green Logistics Expo” di Padova. Evento oltre che innovativo anche sperimentale, perché è indubbio che dovrà maturare su alcuni aspetti. Ci meraviglia semmai che un tema così importante come quello della logistica verde – peraltro già rilanciato in altre manifestazioni e “cavalcato” un pò da tutti i settori della produzione e del trasporto – abbia avuto una rilevanza ridotta sulla grande stampa ma anche negli ambienti della politica nazionale. Certo, “Green Logistics” si è svolto a tre giorni dalle elezioni politiche, in un caos partitico che ha cancellato certezze e rilanciato ipotesi tutte da verificare. Ma è un’altra dimostrazione che sui grandi temi dell’economia e della crescita eco-compatibile del Paese, c’è ancora troppo distacco tra il paese reale e il paese partitico. E forse anche tra i grandi network, tutti i corsa – con spintoni appena dissimulati tra loro – per mettere il proprio cappello sulla logistica verde.

*

Fermiamoci qui, c’è già tanto su cui riflettere. Noi dedichiamo questo numero in gran parte ad alcuni dei temi – settoriali, ma non per questo meno interessanti – che abbiamo raccolto a Padova. Anche i pesci-pilota delle tematiche generali, il CISCo e le sue emanazioni, probabilmente svilupperanno prossimamente quelle che sono state le istanze presentate dal mondo delle imprese, dei grandi terminal portuali, delle reti per la gomma e per il ferro. Una cosa è certa: siamo davanti a una rivoluzione che non ha precedenti, quella delle connessioni immateriali che oggi raggiungono non solo le aziende, ma anche i singoli individui. Due esempi: il gruista che con il suo smartphone comanda i movimenti prossimamente anche…da casa; il camionista che ha nel cruscotto un collegamento in real time con chi gli ha affidato il carico e chi deve riceverlo, e forse prossimamente sarà affiancato da un robot. Fermiamoci: altrimenti la fantascienza di Asimov – un must per chi ha passato abbondantemente gli “anta” – appare patetica. Ma non rifletterci è peggio.

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
14 Marzo 2018

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio