Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Liberati i fondali da 3 quintali di reti

ROMA – Grazie alle prime due attività dell’“Operazione reti fantasma nelle Aree Marine Protette” di Marevivo – con il supporto di Esselunga che tramite la campagna “Salviamo il mare” ha coinvolto i suoi clienti – sono stati recuperati oltre 3 quintali di reti abbandonate nei fondali.

Le operazioni si sono svolte il 20 e il 21 settembre alla Secca di Punta Bassana a Marettimo e il 24 e 25 settembre nei fondali delle Isole Ciclopi e sono state coordinate dalla Divisione Subacquea di Marevivo, con la preziosa collaborazione dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, del Comune di Favignana, del Blu Teck Diving Marettimo, dell’Area Marina Protetta Isole Ciclopi, del Nucleo Subacqueo della Guardia Costiera di Messina, del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, del Servizio Navale Carabinieri.

[hidepost]

«Le reti fantasma abbandonate o perdute – dichiara Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – costituiscono una seria minaccia per la vita marina. Queste attrezzatture, infatti, provocano la cattura di pesci e di altri animali come tartarughe, uccelli e mammiferi marini, che vi rimangono intrappolati con conseguenze spesso fatali per la loro vita. Contribuiscono ad un’alterazione degli ecosistemi marini e rappresentano anche un pericolo per i subacquei. Tali conseguenze possono essere ancora più impattanti all’interno delle Aree Marine Protette, cioè in quelle porzioni di mare che godono della massima tutela. Se non vengono programmati interventi di rimozione, l’ammontare delle attrezzature da pesca sommerso, in gran parte realizzato in plastica, continuerà a crescere a dismisura e le conseguenze sugli ecosistemi marini saranno irreparabili. Questa campagna sarà fondamentale per ripristinare l’equilibrio e la funzione del nostro mare che, se in buona salute, produce più della metà dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo della CO2 di origine antropica».

Marevivo, già in passato ha realizzato una serie di operazioni in numerose località italiane e recuperato oltre 4.500 metri di reti.

Il progetto, a livello nazionale, è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, ed è realizzato in collaborazione con il comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e con il supporto di Esselunga.

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Ottobre 2019

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio