Caso Livorno: se si schiera il Comune

Luca Salvetti
LIVORNO – Gli eventi del “caso Livorno” stanno accavallandosi. E mentre tra due giorni ci sarà l’udienza in Procura sull’inchiesta che ha portato alla sospensione (poi bacchettata dalla Cassazione) dei vertici dell’AdSP, rimane appesa sul porto – e non solo – l’intricata vicenda dell’ex Triseo, che dopo l’ok del Tar al ricorso è passata al Consiglio di Stato: dal quale ci si aspetta una decisione definitiva non prima di marzo.
Anche il Comune è coinvolto nella vicenda, sia per iniziativa del sindaco Luca Salvetti, sia perché “sensibilizzato” da uno (o forse più) incontri con i primari operatori dei terminal, accompagnati dallo stesso ammiraglio comandante in porto.
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Il sindaco, da parte sua, ritiene di dover fare il possibile per mettere insieme le parti e “raffreddare” la raffica di ricorsi al Tar che stanno caratterizzando questo periodo il porto. Mediazione con Corsini, tavolo della pace come quello in cui riluttanti sono chiamati i contendenti in Libia, o che cosa? Al sindaco è stato chiesto anche di intervenire sull’esproprio chiesto dall’AdSP per l’ex Triseo: da parte dell’AdSP a sostegno dell’esproprio, da parte degli imprenditori della Sintermar a favore del loro acquisto. “Il nostro ufficio legale – avrebbe risposto il sindaco alle parti – mi ha suggerito di attendere il pronunciamento della Corte dei Conti, ultimo grado di giudizio sulla vicenda. Non appena ci sarà il Comune farà la sua parte”. Posizione che ci sembra non solo legittima, ma a questo punto più che corretta. Peccato che, come per molti altri problemi urgenti sul porto, si vada sempre in là con i tempi. Specie considerando che il 19 febbraio il Comitato di Gestione sarà chiamato finalmente a decidere sul regolamento delle concessioni e la pianificazione del porto industriale: due temi sui quali la polemica è più accesa. Ci sarà qualche decisione o si rinvierà ancora una volta, in questo caso, in attesa della Corte dei Conti?
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Sul Comune, ma anche sull’AdSP, è piovuta un’altra tegola non indifferente: le dimissioni nel Comitato di Gestione dell’avvocato Giuseppe Batini, che rappresentava il Comune dai tempi del sindaco Nogarin. Il nuovo sindaco gli aveva confermato il mandato riconoscendone le capacità e la competenza. Adesso Batini si è tirato indietro, con una lunga lettera al presidente Corsini – e per conoscenza al sindaco – in cui si argomentano due motivazioni: una personale, legata all’età e alla voglia di dedicarsi più alla famiglia: una professionale, in cui sembrano essere criticate operatività del Comitato, troppi ritardi nelle decisioni più urgenti, e in sostanza un’impossibilità di “incidere” sulla governance reale. Ma ufficialmente nessuno ha riferito dei dettagli della lettera: siamo perciò ai pissi-pissi-bao-bao.
Sia Corsini che Salvetti hanno formalmente commentato l’uscita di Batini con espressioni di stima e di rammarico. Adesso ci sono trenta giorni per nominare un sostituto. E ci dicono che ci sia già la corsa a proporsi dei pretendenti. Chissà a chi toccherà adesso il cerino acceso, considerando che la legge (assai blanda, in verità) imporrebbe comprovate esperienze e indipendenza di giudizio.
Antonio Fulvi
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