Con il bando del nuovo piano regolatore il porto di Carrara sarà multipurpose
Prospettive concrete per le crociere, per le Autostrade del mare e per la nascita di un grande polo portuale diportistico – Piazzale Massa e area di levante finalmente in dirittura d’arrivo

Luigi Guccinelli
MARINA DI CARRARA – Questa volta sembra proprio che ci siamo. E’ uscito nei giorni scorsi l’attesissimo estratto di bando di gara dell’Autorità Portuale carrarina per la redazione del piano regolatore portuale locale, con un importo di 215 mila euro a base di gara. Le offerte vanno presentate entro il 10 dicembre, ma l’interesse è tale che stanno già arrivando. E il più soddisfatto ovviamente è il presidente dell’Authority, l’avvocato Luigi Guccinelli che intorno a quest’idea del nuovo piano regolatore lavora dall’inizio del suo mandato.
Presidente Guccinelli, sembra una delle fatiche d’Ercole essere arrivati al bando…
”Non esageriamo, ma riconosco che è stata una strada lunga e complessa.
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Anche perché l’iniziale idea del piano del porto è stata progressivamente allargata alla pianificazione del territorio, con l’accordo che abbiamo perfezionato con le istituzioni, a partire dalla Regione e la Provincia, per inquadrare il tutto nel masterplan dell’area. Un risultato non facile, è vero, perché ha dovuto conciliare esigenze anche diverse di specializzazioni non facilmente compatibili”.
Lei intende le diverse vocazioni del porto di Marina?
”Ovviamente parlo di quelle già esistenti, che stentano da tempo a convivere in aree ristrette, come la cantieristica navale, i traffici commerciali e la nautica. Ma parlo anche delle aspirazioni del porto, che riguardano la crescita delle nostre opportunità nel comparto delle Autostrade del mare e dell’altro comparto in forte espansione quello delle crociere. Nostro compito è anche quello di ascoltare le richieste che il mercato ci pone: e crociere, ro/ro ma anche nautica da diporto sono i comparti che offrono al nostro porto le più veloci opportunità di sviluppo.”
Vediamole, sinteticamente, queste opportunità.
”Partendo dalle crociere, nessuno ignora che è uno dei comparti che meglio hanno retto alla crisi internazionale, con interessanti rilanci e prospettive future di ulteriore crescita. Per questo la posizione del nostro scalo deve essere valorizzata con una stazione marittima che sia in grado di dare risposte adeguate. Abbiamo verificato in svariate “toccate” sperimentali di navi da crociera l’appetibilità del porto nei confronti delle città d’arte della Toscana, ma anche delle peculiarità del territorio: dalle cave di marmo alla loro storia, dalle tradizioni culinarie da Colonnata e oltre, dalla parte costiera con i suoi richiami estivi. Il nuovo piano regolatore darà risposte anche a questo comparto.”
Sul commerciale, lei ha citato le Autostrade del mare.
”E’ un altro comparto che, pur essendo stato toccato dalla crisi, presenta interessanti prospettive di rilancio, specie per i traffici che dovrebbero aprirsi con la liberalizzazione delle frontiere tra nord e sud Mediterraneo e con le isole maggiori. Abbiamo il grande vantaggio di avere il porto a pochi chilometri dai nodi autostradali e dalla stessa arteria ferroviaria costiera, oltre che quello di una classe di imprenditori portuali dinamica e di larghe vedute”.
Terzo punto, la nautica da diporto. Che per dirla senza perifrasi, oggi nel suo porto è schiacciata tra cantieri navali e moli commerciali.
”E’ anche questo un comparto che si prepara a darci soddisfazioni; e quel che più conta, per iniziativa di gruppi imprenditoriali privati che non chiedono finanziamenti ma solo certezze legislative e tempi sicuri delle concessioni. Ci sono già sei proposte, tutte a finanziamento privato, per un grande porto turistico nell’area sud del comparto dell’Authority, e tutte si richiamano alla legge Burlando che accelera le procedure. Siamo già anche avanti con la verifica sia della sostenibilità ambientale sia con quella dell’economicità degli investimenti. Si tratta di verificare la durata possibile delle concessioni, nell’arco temporale dai 60 ai 90 anni, ma la volontà imprenditoriale c’è. E c’è per far presto”.
Il ricorso ai capitali privati è fondamentale in tempi in cui lo Stato taglia pesantemente anche sui porti…
”Ci rendiamo conto che se il 2010 è stato pesante, il 2011 lo sarà probabilmente di più, proprio alla luce della riduzione delle risorse pubbliche. Noi speriamo però di poter completare davvero a breve la lunghissima pratica (sette anni) per il piazzale Massa, che ci darà 70 mila preziosissimi metri quadrati di nuove aree, e l’adeguamento tecnico – funzionale di un’altra area strategica, il piazzale di levante, la cui pratica è in corsa – si fa per dire – fin dal 2003”.
Antonio Fulvi
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