Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Mettere le “ali” al gommone

Nella foto: Il rendering del Coastal Boat.

LIVORNO – La fantasia di chi va per mare non s’arresta. Anzi, stanno moltiplicandosi le applicazioni dei foils, ovvero delle “ali” subacquee, su scafi plananti che in questo modo volano letteralmente sopra la superficie dell’acqua.

Quello che ieri sembrava più che altro un’idea bislacca, cioè volare sui foils con i gommoni, sta invece diventando un’opportunità sempre più diffusa. Ovvero: volare sull’acqua con il gommone adesso si può, copiando quei foils che stanno diventando una norma sulle barche a vela dei Coppa America e su certi motoscafi.

[hidepost]

Basta scorrere alcune delle riviste nautiche internazionali – ma di recente anche italiane – per scoprire come. Un apposito kit, adattabile sui gommoni RIB (a carena rigida) da 5 metri in su, lo propone la francese SEAir di Lorient, che fornisce anche le necessarie istruzioni di montaggio. Ovviamente occorre anche un motore fuoribordo con piede extra-lungo, e un adattamento dello stesso piede. Ma il risultato è eccellente, a detta di chi l’ha provato.

Un sistema analogo, con alcune semplificazioni, è stato inventato anche dall’italiana Foil Rubben Boat di Napoli: può essere montato anche su semirigidi da 4 metri in su. I vantaggi: alta velocità, meno impatti sulle piccole onde e consumi ridotti. Ovviamente costa e va montato con gente che se ne intende. Nel rendering della Coastal Boat, che abbiamo riportato, un’ennesima versione del RIB con i foils. Ovvio che certe soluzioni non sono per tutti. Ma c’è sempre qualcuno che si spinge più avanti.

[/hidepost]

Pubblicato il
1 Aprile 2020

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio