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Autisti come schiavi e dumping contro onesti

Paolo Uggè

ROMA – Camionisti costretti a pagare il loro datore di lavoro (fino a 300 euro al mese) per poter dormire in cabina, sottoposti a ritmi massacranti: fino a 20 ore di lavoro consecutive, niente ferie, a fronte di un’attività delicata e pesante come il trasporto merci. Quello che è emerso a Lodi dall’inchiesta a carico di un’impresa di autotrasporto è, per il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, “Impressionante e gravissimo”.

“La Procura di Lodi ha squarciato il velo sulla concorrenza sleale in atto nel nostro Paese da molto, troppo tempo, e contro la quale poco o nulla si sta facendo”, aggiunge Uggè.

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“Da anni Conftrasporto chiede controlli severi: ci sono tante di quelle imprese che praticano il dumping sociale che ormai si potrebbe parlare di un segreto di Pulcinella – prosegue Uggè – Attraverso lo sfruttamento degli autisti e l’allungamento dei tempi di pagamento, queste realtà, che impiegano perlopiù lavoratori stranieri sottopagati, alterano il mercato penalizzando le aziende che, invece, operano nel rispetto della legge”.

“Chissà se, dopo quanto emerso dagli atti della Procura di Lodi, il Ministero dei Trasporti si deciderà finalmente a emanare i costi minimi di riferimento per le attività di autotrasporto: i controlli e le inchieste sono importanti, ma la prevenzione è indispensabile”, conclude il vicepresidente di Conftrasporto.

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Pubblicato il
23 Maggio 2020

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