Per la gara dei due bacini si cerca un accordo no-Tar
LIVORNO – È una delle purtroppo numerose conseguenze di un Codice degli Appalti che per molti continua ad essere demenziale: la gara per la gestione dei bacini di carenaggio, quello da 350 metri praticamente ridotto a un relitto e quello galleggiante da poco ripristinato, si è conclusa alla fine del 2019 con la vittoria del merger tra la Benetti e l’associazione dei riparatori navali livornesi: ma ad oggi la commissione tecniche che era stata chiamata a decidere, non ha ancora formalizzato la cosa. O almeno – dicono i più critici – la sua scelta è in corso di verifiche tecnico-burocratiche da praticamente un anno. Nel frattempo, sembra che alla fine convenga il silenzio assoluto da parte di tutti: vincitori, vinti (gruppo Jobson), AdSP e riparatori in genere. Il motivo? Si cercherebbe un accordo tra i due competitors per evitare ricorsi al Tar che renderebbero ancora più lunga e complessa la strada delle rimessa in servizio del grande bacino.
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Va anche considerato che al momento in cui sarà formalizzata la vittoria di Benetti & C dovranno partire i tempi per il ripristino del bacinone. E non sarà un impegno leggero: una decina di anni fa una perizia del RINA aveva stabilito che sarebbe stato necessario investire almeno 20 milioni di euro: una cifra che probabilmente sarà nel frattempo cresciuta, visto che la barca-porta un paio d’anni fa è affondata strappando gli agganci ed è seppellita dal fango del fondale, praticamente non più utilizzabile. Il bacinone (che non ha mai ricevuto un nome, al contrario del galleggiante) ha la lunghezza di 350 metri e larghezza di 56 metri. La sua profondità dal livello del mare è di 9,70 metri. Di pertinenza del sistema bacini ci sono piazzali per complessivi 65.500 metri quadri oltre 26 mila metri quadri di specchi d’acqua e le banchine 76, 77 e 78. Il bacino galleggiante “Mediterraneo” è invece lungo 180 metri e largo 32 metri. Da quando è stato ripristinato è utilizzato costantemente anche se non ha mai ricevuto il collaudo definitivo per la portata massima di progetto.
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