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Authority sulla scacchiera

Gli accordi politici sarebbero allargati anche a Brindisi e Taranto

ROMA – Chiamiamola una partita a scacchi. Dove però le mosse dei due avversari sono alla fine concordate, fuori dalla scacchiera, negli accordi della politica nazionale.

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Si dice – ovviamente il campo è quello del rigorosamente non ufficiale – che per le scadenze in corso o prossime nelle Autorità Portuali gli accordi siano corsi tra Altero Matteoli e Massimo D’Alema, il primo a sua volta con qualche compromesso con la Lega per quanto riguarda il nord.

Si dice che, portata a casa la nomina di Marina Monassi all’Authority di Trieste (malgrado le furibonde ma sterili reazioni delle sinistre locali, che conoscono bene il decisionismo della signora, già sperimentato nel suo precedente mandato) gli accordi politici prevedano Livorno e Bari alla sinistra e Taranto e Brindisi alla maggioranza governativa. Matteoli su questi temi è sempre stato pragmatico: tanto da aver benedetto Luciano Guerrieri (Ds) a Piombino e il senatore Forcieri (anch’egli Ds) a La Spezia. Su Bari invece ha dovuto ingoiare il rospo di Mariani, ma con sottile perfidia ha portato le cose ad avere non una riconferma senza soluzione di continuità, bensì attraverso il commissariamento, che lascia sempre qualche margine di ripensamento. Gli esperti di dietrismi sostengono che in questo modo Matteoli si è messo al vento, spostando la decisione definitiva per Bari all’altezza temporale di quelle di Brindisi e Taranto, in scadenza ad aprile: se la Regione e le istituzioni locali onoreranno il patto di accettare per questi ultimi due porti i presidenti proposti dal centrodestra, Mariani passerà. Altrimenti guerra totale. Salvo che non intervengano nel frattempo le elezioni e Matteoli perda il bastone di comando; ma è un’ipotesi almomento più che altro di fantapolitica.

Così stando le cose, i giochi in Puglia oggi sono tutti intorno alle candidature per Brindisi e Taranto. Su quest’ultimo porto il commissario in carica, Salvatore Giuffrè, punta a diventare presidente malgrado lo si dia nell’orbita di Mariani e Vendola, quindi non troppo gradito dal centrodestra locale. Giuffrè però è abile, potrebbe rimontare le posizioni. Più difficile la posizione di Giurgola a Taranto anche perché parte del centrodestra pugliese punta su Tommaso Affinita; che avrebbe preferito tornare a Bari (ha un lungo fatto personale con Mariani che gli ha “smontato” la società da lui creata per le crociere) ma se arrivasse alla presidenza di Brindisi potrebbe essere una bella spina nel fianco dello stesso Mariani. E specialmente – dicono i suoi numerosi sostenitori – potrebbe davvero essere rilanciato alla presidenza di Assoporti (che ha già coperto in passato) per riportare l’associazione, oggi pochissimo ascoltata dal governo, nell’alveo di quest’ultimo.

Come si vede, una partita a scacchi complessa, articolata e in molti aspetti poco chiara proprio per le (asserite) interferenze della grande politica nazionale sulle scelte locali. Dove i porti, alla fine, sembrano più merce di scambio che assetti fondamenuali del sistema logistico nazionale ed europeo.

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Pubblicato il
22 Gennaio 2011

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