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Diritti più cari nei porti di Roma? L’AdSP chiarisce: solo proposte

CIVITAVECCHIA – In ordine alle notizie apparse su alcuni organi di stampa in riferimento ad un possibile aumento delle tariffe riguardanti i diritti di porto dei passeggeri e dei rotabili nel porto di Civitavecchia, l’AdSP chiede di chiarire quanto segue.

Non si parla di un provvedimento definitivo, come si può evincere dalla lettura del decreto in questione (decreto presidenziale n. 272 dell’8 ottobre 2020) ma solo dell’avvio di un procedimento amministrativo del quale, come previsto dalle legge, è stata data evidenza proprio al fine di una maggiore e totale condivisione con tutti gli operatori alcuni dei quali hanno, ad oggi, fatto pervenire le loro osservazioni dando altresì delle importanti indicazioni alternative per far fronte ad una situazione critica per tutti. Questa AdSP – continua la nota – è sempre stata e lo è a maggior ragione in questo momento emergenziale, disponibile ad un confronto costruttivo e concreto.

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Appare quindi incomprensibile che, di fronte ad un provvedimento non operativo, peraltro redatto sulla base delle richieste pervenute dagli organi di controllo in ordine all’opportunità di trovare all’interno le risorse necessarie a fronteggiare i deficit di bilancio e che quindi può essere considerato una mera base di discussione, si dia luogo da parte di alcuni ad una sorta di contestazione generale sull’intero operato dell’ente. C’è, invece bisogno di coesione – scrive l’AdSP – e di una condivisione generale delle problematiche da affrontare al fine di trovare, insieme ed uniti, soluzioni adeguate. La situazione contingente di certo non aiuta. Ma è proprio in questi momenti che è necessaria la coesione. Si fa presente che l’avvio del procedimento amministrativo volto alla revisione dei diritti portuali (che peraltro prevede degli aumenti delle tariffe ben al di sotto delle tariffe che furono ridotte con la riforma del 2017 da parte di questo ente) non è un provvedimento definitivo e le ragioni sottostanti a siffatta revisione sono state ampiamente illustrate dal responsabile dell’Area Bilancio ai membri dell’Organismo del Partenariato: facendo presente che si trattava piuttosto di una base di discussione sulla quale sviluppare un confronto relativamente ai problemi di bilancio dell’ente. Se n’è discusso martedì in comitato di gestione e ancora se ne discuterà nel prossimo Organismo di Partenariato con tutti gli attori del cluster portuale.

Ciò premesso – conclude l’AdSP – non possiamo credere che di fronte ad un percorso amministrativo appena iniziato che potrebbe condurre, a seguito di un confronto con il cluster portuale, anche a rivedere le proposte dell’ente, possano essere assunte già decisioni da parte di importanti armatori suscettibili di incidere in maniera determinante sulla già fragile economia portuale, senza considerare che nel caso di specie vengono riviste in particolare le tariffe che pagano i passeggeri e non quindi gli armatori.

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Pubblicato il
24 Ottobre 2020

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