Successo del progetto ISOLEM con i pescatori di Viareggio
VIAREGGIO – È la plastica che – nel 94% delle pescate fatte in mare dai pescatori di Viareggio – viene raccolta, selezionata e smaltita, seguita dal vetro, dal metallo e dai rifiuti indifferenziati. Con risultati che, nei mesi di sperimentazione del progetto ISOLEM Isola Ecologica Marina – togliendo il periodo di blocco dovuto alla pandemia e quelli del fermo pesca -, consentono di indicare possibili scenari dell’azione messa a regime. L’attività di raccolta a bordo dei rifiuti “pescati” in mare infatti, se presa in carico dalla flotta di 120 barche a strascico attualmente presenti in Toscana, permetterebbe lo smaltimento di un quantitativo di rifiuti intorno ad almeno 80 tonnellate annue.
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Uno scenario più che possibile e reale che è stato disegnato dal CIBM di Livorno (Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata “G. Bacci” di Livorno), partner del progetto al convegno on-line promosso dai soggetti che hanno avviato la sperimentazione: SEA Ambiente SpA di Viareggio, NAVIGO per la parte organizzativa e comunicativa, la Cittadella della Pesca che ha coinvolto la marineria di Viareggio, Regione Toscana che ha finanziato ISOLEM attraverso lo strumento comunitario FEAMP e il coinvolgimento del Comune di Viareggio, della Capitaneria di Porto di Viareggio e dell’Autorità Portuale Regionale.
Alla sperimentazione di ISOLEM hanno aderito otto motopescherecci a strascico della marineria di Viareggio che sono stati forniti di un apposito diario di bordo per raccogliere informazioni su tipologie e quantità di rifiuti, per singola operazione di pesca effettuata.
I risultati raccolti sono stati informatizzati tenendo conto anche della geolocalizzazione e delle specie catturate in ciascuna operazione di pesca. Anche i dati sui rifiuti sono stati ricavati attraverso un diario giornaliero per un totale di 84 operazioni di pesca (cale), riconducibili a 42 giornate di attività nel periodo da fine agosto a fine settembre 2020 che hanno prodotto il conferimento di 220 kg. di rifiuti nell’isola ecologica di Viareggio, in prevalenza composti da materia plastica (60%).
Le prime stime quantitative elaborate sui rifiuti raccolti da una singola barca per giorno alle giornate lavorative effettuate in un anno (ca 150 giornate) porterebbero ad un quantitativo di rifiuti pari a circa 660 kg annui per peschereccio. Espandendo questo quantitativo all’intera flottiglia a strascico di Viareggio (40 barche), il risultato sarebbe pari a circa 26.6 tonnellate.
Nonostante le difficoltà operative dovute all’emergenza Covid-19, con ISOLEM è stato possibile ottenere significativi risultati in termini di stime sulla composizione, l’abbondanza e la distribuzione dei rifiuti marini, sulla messa a punto di un sistema funzionale per raccolta, stoccaggio e smaltimento e il coinvolgimento dei pescatori in tutte le fasi del progetto che hanno aderito con partecipazione, impegno e interesse.
Nei prossimi mesi, gli impegni e gli obiettivi degli attori coinvolti prevedono l’ampliamento dei pescatori coinvolti, e attività di raccolta e monitoraggio e inserire nella filiera tutte le realtà virtuose presenti sulla costa, attrezzando i porti sprovvisti di un sistema di raccolta e di deposito e sviluppando sinergie per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti in funzione di una crescita dell’economia circolare.
I motopescherecci coinvolti sono: Carmela Figlia, Giaguaro, Giovanna I, Airone II, Sofà, Vieste, Shuttle, Jolly/Invidia.
Il convegno è stato moderato da Pietro Angelini direttore generale NAVIGO Innovazione e sviluppo della nautica ed ha visto l’intervento di Federico Pierucci, assessore alla pianificazione strategica del Comune di Viareggio e le relazioni di Massimiliano Bergamini – SEA Ambiente, Alessandra Malfatti – Cittadella della Pesca, Paolo Sartor – CIBM di Livorno e Giovanni Guarnieri dirigente della Regione Toscana.
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