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A Piombino fine dello strangolamento della giugulare?

Nella foto: Il tracciato camionabile dal Gagno al porto.

PIOMBINO – Un tempo i lavori cominciavano con la cerimonia della prima pietra o del primo colpo di piccone. Questa volta, ci si è limitati a un sopralluogo dei Vip: anche se forse l’evento avrebbe meritato almeno una fanfara. Perché l’avvio dei lavori per la nuova camionabile che dal Gagno collegherà finalmente le nuove aree portuali dello scalo è un evento che segna il punto d’arrivo di aspirazioni che hanno almeno trent’anni. E che sui vari progetti, le varie promesse e le tante delusioni sulla 398, ovvero la diretta tra la A-1 e il porto, almeno in questo caso siamo alla realtà.

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Nella foto: La sospirata bretella della 398.

Come ha dichiarato agli operatori Claudio Capuano, responsabile dell’ufficio territoriale dell’AdSP del Nord Tirreno a Piombino, tra poco più di un anno – una quindicina di mesi – la nuova viabilità camionabile sarà pronta e taglierà fuori la città dal traffico tra il nodo del Gagno al nuovo porto. La nuova viabilità segnerà anche un netto miglioramento per i pendolari che s’imbarcano per l’Elba, per i servizi delle Autostrade del Mare, e per le decine di migliaia di turisti che d’estate – sperando in un ritorno alla normalità nella prossima – da anni sono costretti a file di ore sulle strade urbane.

Come si vede dalla cartina più grande, il tracciato della camionabile utilizza aree anche private, ma messe a disposizione dell’AdSP e del Comune, che hanno strettamente collaborato. Un elemento significativo che il nuovo tracciato sarà realizzato in contemporanea all’insediamento nelle aree assegnate ai nuovi concessionari per gara. Insediamenti che, al seguito di quello di PIM – che ha aperto la strada alla “new age”del porto e dove ormai si opera a pieno ritmo grazie alla joint venture tra San Giorgio del Porto e Gruppo Neri – faranno di Piombino una delle aree portuali e logistiche più importanti della costa tirrenica.

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La cartina più in basso riporta il tracciato – speriamo davvero definitivo – della 398 dallo snodo dell’Aurelia a Venturina fino al Gagno. Quella della 398 è una delle vicende più paradossali della pur paradossale storia della viabilità in Italia. Trent’anni di dibattiti, di proposte, di “quasi approvazione” di vari tracciati, di impegni traditi e di marce indietro, hanno segnato una storia vergognosa di un porto che è cresciuto sul mare ma strangolato sulla terra. Diventato uno degli scali con maggiori fondali in banchina di tutto il panorama italiano – le conseguenze della tragedia della “Costa Concordia” – sono stati spesi ingenti finanziamenti pubblici per fare banchine, piazzali, dragaggi e protezioni: dimenticando però la viabilità d’accesso, rimasta sostanzialmente quella delle carrozze a cavalli.

Siamo davvero alla svolta tanto auspicata? La speranza è che sia finito il tempo delle attese: e che Piombino, ormai porto fondamentale nel “sistema” del Tirreno Nord, abbia finalmente la sua vena giugulare terrestre libera dallo storico strangolamento.

A.F.

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Pubblicato il
28 Novembre 2020
Ultima modifica
30 Novembre 2020 - ora: 14:14

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