Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Gioia Tauro, bilancio ok

Nella foto: Un momento della videoconferenza.

GIOIA TAURO – Con il parere favorevole dei revisori dei conti, il comitato portuale, riunito in video conferenza, ha approvato il bilancio consuntivo relativo all’esercizio 2020 dell’Autorità Portuale.

Tra le pieghe del documento finanziario, illustrato ai membri del parlamentino portuale dal dirigente di settore Luigi Ventrici, è stata evidenziata la positività della gestione attraverso alcuni elementi, che ne definiscono la ponderatezza con cui è stato amministrato l’Ente, guidato dal commissario straordinario Andrea Agostinelli.

Quale risultato dell’accertamento del Consuntivo 2020, definito “florido e sano” dai revisori dei conti, è stato rilevato: il rispetto dei limiti di spesa, disposti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, la riscossione di oltre il 91% dei canoni demaniali, ma anche il pagamento delle fatture con otto giorni di anticipo, rispetto ai limiti stabiliti per legge, quale segno di attenzione verso i propri fornitori, soprattutto in questo periodo di crisi economica generata dalla pandemia.

Nello specifico, dall’analisi del documento è stato accertato un avanzo di amministrazione di oltre 131 milioni di euro. Si tratta di somme, in parte, già vincolate alla valorizzazione infrastrutturale degli scali portuali, che ricadono nella propria circoscrizione. Tra queste, assumono rilevanza indiscussa il bacino di carenaggio per il porto di Gioia Tauro, per il quale l’Ente ha destinato 40 milioni di euro, e altre opere infrastrutturali ritenute strategiche in base a quanto definito nel Piano Operativo Triennale 2021-2023. A scopo prudenziale, l’Ente ha, inoltre, vincolato 10 milioni di euro a copertura di eventuali spese da affrontare in caso di soccombenza.

Dalla illustrazione della rendicontazione, il totale delle entrate, accertate nel corso del 2020, ammonta ad oltre 25,4 milioni di euro a fronte dei circa 14,9 milioni di euro destinati alle uscite. Sono stati, complessivamente, riscossi 24,8 milioni di euro mentre i pagamenti effettuati hanno avuto una consistenza di 14,8 milioni di euro.

[hidepost]

È stato, quindi, rilevato l’aumento del valore di cassa di 10 milioni di euro, che è passato dagli iniziali 141 milioni di euro, relativi alla chiusura del 2019, agli oltre 151 milioni di euro di fine esercizio 2020. Si tratta di somme liquide importanti, che hanno una chiara destinazione d’uso e sono, immediatamente, disponibili per finanziare ulteriori opere infrastrutturali.

L’oculata gestione economica dell’Ente – chiude la nota dell’AdSP – è stata, come ormai da diversi anni, finalizzata anche nel 2020 all’abbattimento delle tasse d’ancoraggio, rimborsate alle compagnie di navigazione che attraccano negli scali portuali di competenza dell’Ente, al fine di sostenere la competitività dei propri porti.

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Giugno 2021

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio