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Singapore la nautica guarda ad est

SINGAPORE – Quando, come, dove e quale sarà il vero affare? E’ questo il grande interrogativo che si sono posti i 270 rappresentanti di 32 Paesi giunti a Singapore per la Icomia World Marinas Conference che nei giorni scorsi ha tentato di tracciare un vero e proprio “cambio di rotta” del comparto per recuperare lo stallo determinatosi per la crisi economica nell’Occidente del mondo mentre, ad Oriente, oltre al gigante cinese, il sud-est asiatico (n.d.r. l’area compresa tra Indocina e Filippine) registra importanti investimenti e costanti trend di crescita con nuove infrastrutture ed un incremento della domanda.


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Dalla conferenza è emerso che i programmi di investimenti asiatici nel settore dei servizi alla nautica da diporto stanno completamente surclassando i livelli europei per creare un polo d’attrazione di interesse mondiale capace di attirare, in forma permanente, anche la flotta mondiale dei megayachts. Anche la portualità turistica mediterranea dovrà quindi essere posta nelle condizioni di realizzare profonde riqualificazioni progettuali dei propri compendi nautici attraverso una pianificazione costiera proiettata almeno di 20 anni nel futuro.

Per i cantieri nautici italiani l’esplosione di centinaia di progetti di ristrutturazione dei waterfront asiatici che portano con se nuove occasioni per la commercializzazione di imbarcazioni rappresenta un’enorme opportunità che i grandi brands, insieme ad UCINA, stanno già presidiando.

ICOMIA attraverso il costante lavoro di networking mondiale ha consentito anche ai produttori di accessori e attrezzature per i porti turistici di accompagnare da vicino questo processo di trasformazione. “Il Dipartimento Porti Turistici di ICOMIA – dichiara a conclusione della Conferenza mondiale il presidente di Assomarinas e chairman IMG (Icomia Marinas Group) Roberto Perocchio – ha potuto, attraverso questa conferenza, consolidare l’estensione delle proprie relazioni asiatiche con il coinvolgimento nell’attività di confronto e di trasferimento di conoscenza di coreani, cinesi, indonesiani, filippini, malesi e indiani oggi molto fiduciosi nella opportunità di valorizzazione costiera e quindi di possibili business che la nautica da diporto può offrire nel sud est asiatico che oggi rappresenta un circuito di itinerari nautici con una biodiversità, in termini di fauna e flora marina, di almeno 10 volte superiore a quella mediterranea. In rapporto allo slancio con cui quest’area si sta proiettando nel futuro – conclude Perocchio – il recente decreto sullo sviluppo del comparto varato dal Governo italiano è paragonabile ad una goccia nel mare anche se per gli operatori italiani assetati di opportunità di lavoro, rappresenta comunque un prezioso segnale di tendenza verso una maggiore competitività del nostro sistema nautico”.

Nel corso della Conferenza è stato firmato l’accordo di collaborazione tra il presidente di ASSOMARINAS e quello della Yacht Harbour Association britannica (TYHA) Julian Goldie.

Un agreement che sancisce l’estensione all’ambito italiano del sistema inglese, già diffuso a livello internazionale della valutazione del livello di qualità nell’offerta di servizi all’utenza sulla base dell’assegnazione progressiva di “ancore d’oro”.

Massimo Bernardo

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Pubblicato il
18 Maggio 2011

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