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Caro gasolio insostenibile

Thomas Baumgartner

ROMA – Aumentano le preoccupazioni – scrive l’associazione ANITA – tra le imprese di autotrasporto e logistica: l’impennata dei costi delle materie prime e dei carburanti, diventati ormai insostenibili; le inaccettabili discriminazioni sul green pass, a tutto vantaggio dei vettori esteri; le oggettive difficoltà a reperire manodopera, rischiano di mettere in ginocchio il settore e con esso il sistema produttivo e distributivo del Paese, oltre che azzerare i vantaggi connessi alla ripresa ed espansione del PIL e il processo legato alle transizioni energetiche e ambientali.

“Stiamo vivendo una fase estremamente delicata segnata da una serie di fattori negativi che si vanno via via accumulando” – dichiara Thomas Baumgartner, presidente di ANITA – “Il consistente aumento dei costi del gasolio, dell’LNG e delle spese per la fornitura di materie prime per noi strategiche come l’Adblue, indispensabile per il funzionamento dei veicoli Euro V ed Euro VI che rappresentano circa il 60% della flotta totale di mezzi pesanti circolanti, impatta negativamente sul settore già provato dalla carenza di manodopera, autisti in primis”. 

Il prezzo dell’additivo Adblue, composto di ultima generazione utilizzato per abbattere le emissioni di azoto nei veicoli Euro V ed Euro VI, è infatti raddoppiato nelle ultime due settimane, passando dai 250 euro/ton ai 500 euro/ton e lo stesso gasolio è aumentato di circa il 25%. Anche il prezzo del gas naturale liquefatto (LNG) è più che raddoppiato nel giro di poche settimane, con gravi danni per le imprese che hanno investito nell’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa e che rischia di fatto di bloccare la transizione energetica in atto, che ha fatto registrare un incremento delle immatricolazioni dei questa categoria di veicoli pesanti pari al 49% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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“Siamo fortemente preoccupati – prosegue Baumgartner – e vanno individuati con urgenza meccanismi di calmierazione dei prezzi dei carburanti e, per quanto riguarda i veicoli alimentati a LNG, di esonerarli dal pagamento dei pedaggi autostradali come in Germania, cosa che ANITA chiede da tempo”. 

Nel frattempo ANITA, in merito alla carenza di materie prime che sta generando diversi ritardi nella produzione e nelle consegne di beni strumentali, ha firmato la scorsa settimana una nota congiunta con altre tre associazioni di settore indirizzata al MISE, al MIMS ed al MEF chiedendo una proroga di sei mesi alla scadenza di consegna dei beni strumentali che godono del credito d’imposta, fissato attualmente al 31 dicembre 2021, e un rifinanziamento dello stesso credito d’imposta al 12%.

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Pubblicato il
3 Novembre 2021

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