La geotermia come risorsa “pulita”

Nella foto: L’intervento di Rossini.
ROMA – Lo sviluppo sostenibile della geotermia quale elemento fondamentale per la sicurezza energetica del Paese: è questa la prospettiva emersa dagli “Stati Generali della Geotermia”, svoltisi a Roma presso l’Hotel Nazionale in piazza Montecitorio con l’organizzazione del Consiglio Nazionale dei Geologi e la collaborazione di Enea e Ricerca sul Sistema Energetico.
Ai lavori, a cui è intervenuto in apertura il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, ha partecipato anche Enel Green Power che con il proprio responsabile Geotermia Italia 👤 Luca Rossini ha approfondito gli aspetti legati alla 🗣 “geotermia come sviluppo sostenibile del territorio”, “Da oltre 200 anni – ha detto Rossini – ovvero da quando nel 1818 è iniziato l’utilizzo industriale della geotermia, prima per l’attività chimica e poi dal 1904 per la produzione di energia elettrica.
Rossini ha presentato l’attività geotermica di Enel Green Power in Toscana non solo dal punto di vista energetico, ma anche ambientale e sociale:
la geotermia è, infatti, un’energia rinnovabile disponibile h24 che con oltre 5,5 miliardi di KWh annui prodotti dalle 34 centrali, dislocate tra le province di Pisa, Grosseto e Siena, consente di soddisfare più del 30% del fabbisogno elettrico regionale, rappresentando il 70% dell’energia rinnovabile toscana, e quasi il 2% a livello nazionale, ma permette anche di risparmiare 1,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di evitare l’emissione di 2,5 milioni tonnellate di CO2.
Numeri che confermano la geotermia vettore importante per la transizione energetica, soprattutto se si considera che la coltivazione sostenibile di questa risorsa riserva ancora ampi margini di sviluppo sia per la produzione di energia elettrica, ma anche per l’utilizzo del calore e per altre frontiere innovative; basti pensare che attualmente i 480 GWht di energia termica erogati in nove Comuni sede d’impianto (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Radicondoli, Chiusdino, Piancastagnaio, Montieri, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora, ai quali si aggiunge una parte della città di Ferrara), sia con i teleriscaldamenti residenziali che con le reti di calore dedicate alle attività industriali, artigianali e agricole per un totale di 13mila utenti, 26 ettari di serre e numerose attività della filiera enogastronomica teleriscaldate, portano importanti benefici socioeconomici, evitando il consumo di 1,1 MTep e tagliando al contempo l’emissione di oltre 120mila tonnellate annue di CO2.