Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Con la schiena a paratia

LIVORNO – La vicenda della “riserva” o meno dei passeggeri alla Porto 2000 labronica sta arrivando in scadenza in tempi di passaggi di poteri tra un governo e un altro: tempi che non aiutano certo alle decisioni.

Stiamo vivendo, un po’ su tutti i porti e nell’intera catena logistica, momenti di attesa: attesa preoccupata per alcuni, attesa spaventata per altri, attesa di speranza infine per chi ha creduto nei progetti sanciti poi dal voto.

Ma non è un’attesa indolore: porti, interporti, armatori, imprese fino all’ultimo ufficio operativo, siamo tutti alle prese con la spada di Damocle dei costi dell’energia, che sta spezzando le redini anche ai più forti.

E per gli interventi a supporto – come ha fatto la Germania e stanno facendo altri paesi europei – i giorni che passano senza decretare concreti salvataggi pesano come macigni.

[hidepost]

Stiamo tutti con la schiena a paratìa come si dice a bordo, per cercare di non cedere.

🤫😶 Tutti in silenzio, compresi i 📞 telefoni 📞. Un vuoto che spaventa.

Ad aggravare la crisi dell’incertezza sull’energia, ci sono a maturazione proprio adesso vicende che si sono trascinate per anni.

Quella della Porto 2000 è una delle più urgenti per Livorno, ma anche per segnare un principio che valga a livello nazionale.

Lo stesso dicasi per la Darsena Europa e i costi da rivedere, per l’ultimo miglio d’ingresso alla stessa, per tanti progetti dell’interporto Vespucci, oggi in stand-by.

Come si fa a decidere investimenti, sviluppi, contratti se alla base di tutto non c’è la certezza e in tempi non solo certi ma veloci?

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Ottobre 2022

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio