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E riusciremo a riveder le stelle

Andrea Monti

GUASTICCE – Sembra un angolo di un piccolo mondo della logistica, quello che nell’interporto Vespucci di Collesalvetti (LI) occupa la SOGESE della famiglia Monti.

Eppure da quel terminal ultra-specializzato, la visione è globale. E le analisi dell’andamento dell’economia della logistica, dello Shipping e del training sono lucide.

Eccole, nell’intervista ciclica del nostro giornale ad 👤 Andrea Monti, che con il padre e il fratello gestisce il business.

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🎙 Cominciamo con il quadro generale, ammesso che possiate leggere la sfera di cristallo sul futuro…

🗣 “Oggi ci sono metodi forse più attendibili: sono reduce da due importanti incontri, a Montecarlo con gli spedizionieri europei e ad Amsterdam nella fiera sull’intermodalità dei traffici. E le analisi coincidono: sono tempi difficili in particolare perché la combinazione tra effetti dell’inflazione mondiale, il caro materie prime, i riflessi della guerra e la conseguente riduzione brusca dei consumi hanno comportato l’adozione di politiche protezionistiche non certo favorevoli ai mercati mondiali. Ne risente in particolare la circolazione delle merci tra la Cina e l’Occidente. Una circolazione che è da tempo uno dei primi motori dell’economia”.

🎙 L’analisi vale per tutti i comparti?

🗣 “In linea molto generale ne risentono tutti. Poi però ogni specifico settore ha le sue caratteristiche. La riduzione dei consumi delle famiglie è un fattore che alla fine tocca tutta la catena logistica, direttamente o nell’indotto. Così l’inflazione, che per l’Europa è anche di difficile governo, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti”.

🎙 Perché questa diversificazione?

🗣 “Perché negli USA, semplificando al massimo, la grandezza del mercato e le risorse interne consentono politiche protettive più spinte; e il dollaro non è mai stato così forte da decenni. In Europa specialmente i paesi a densa popolazione hanno sentito di più di tutti i fattori negativi e il governo dell’economia risulta più difficile per le diverse visioni tra gli Stati”.

🎙 Però certi eccessi sui noli marittimi si sono ridimensionati.

🗣 “Certo, c’è stato dal maggio scorso, quando imperava l’epoca d’oro degli armatori e del business, un calo netto, in certe tratte fino al 70%. Al contrario di prima oggi c’è un eccesso di stiva perché tutti gli armamenti, chi più o chi meno, avevano aumentato navi e spazi per far fronte alla forte richiesta. Adesso si sta verificando il contrario: e la cosa si riflette anche sul costo degli stessi contenitori standard, da 20 e da 40, con calo intorno al 50%. In più è diventato difficile far transitare i vuoti, che prima erano richiestissimi perché rari”.

🎙 Insomma, siamo davanti a un ciclo inverso. Che non fa veder rosa per il prossimo anno, da molti già bollato come “orribile”.

🗣 “Non vorrei eccedere in pessimismo, perché abbiamo visto altri periodi molto duri, come gli anni della crisi petrolifera alla fin degli anni ’70. Ci siamo sempre risollevati. E ci risolleveremo anche domani, considerando che stiamo uscendo da tre anni di gravissimi eventi: la pandemia mondiale, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e delle materie prime, l’inflazione, i costi della transizione verde…. L’anno prossimo potremmo anche uscire dal periodo peggiore, l’economia ha tempi veloci. Almeno, ce lo auguriamo tutti”.

Allora diciamoci come Dante alla fine del canto sull’inferno: “E quindi uscimmo (usciremo) a riveder le stelle!”.

A.F.

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Pubblicato il
19 Novembre 2022

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