Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Nuovi incentivi auto 2024

Nella foto: La Panda cross 2024.

MILANO – Secondo “NewsMotori” il panorama automobilistico italiano si prepara a un cambio di rotta significativo, con l’attenzione che si sposta dalle auto elettriche alle vetture tradizionali. Se i contributi statali per le auto elettriche sembrano non suscitare l’interesse sperato, gli automobilisti e concessionari si preparano all’arrivo dei incentivi auto 2024 per vetture endotermiche – benzina e diesel – a basse emissioni. 

A partire dall’1 gennaio 2024, 570 milioni di euro saranno disponibili per agevolare l’acquisto di vetture diesel, benzina e ibride.

La ripartizione dei fondi riflette un aumento per le prime due fasce, nonostante la terza, la più attesa, veda una diminuzione. Le vetture con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km di CO2 riceveranno un totale di 205 milioni di euro, seguite da quelle con emissioni tra 21 e 60 g/km con 245 milioni e infine le vetture con emissioni tra 61 e 135 g/km con un fondo di 120 milioni, destinato esclusivamente ai privati.

Mentre la somma complessiva è leggermente inferiore rispetto al 2023, rimangono invariati gli importi dei contributi, che variano da 2.000 a 5.000 euro a seconda delle fasce di emissioni. È importante notare che vi sono limiti di prezzo di listino IVA esclusa per ciascuna fascia, ad esempio, 35.000 euro per la prima fascia.

La rottamazione è obbligatoria solo per coloro che intendono acquistare vetture con emissioni tra 61 e 135 g/km, e la vettura da demolire deve essere di classe inferiore a Euro 5. La prenotazione dei bonus, gestita dalle concessionarie, si aprirà probabilmente a gennaio, con l’obbligo di immatricolare il veicolo entro 180 giorni dalla prenotazione per garantire l’ottenimento dell’incentivo.

Pubblicato il
22 Novembre 2023
Ultima modifica
23 Novembre 2023 - ora: 17:36

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora