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Titoli russi, un nuovo regolamento UE

BRUXELLES – Il 12 febbraio il Consiglio UE ha adottato una decisione e un regolamento che chiariscono gli obblighi dei depositari centrali di titoli (CSD) che detengono attività e riserve della Banca centrale russa (CBR) immobilizzate a seguito delle misure restrittive dell’UE. 

Dopo che la Russia ha lanciato l’invasione  su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, l’UE, in coordinamento con i partner internazionali, ha deciso come noto di vietare qualsiasi transazione relativa alla gestione delle riserve e delle attività della CBR. In conseguenza di tale divieto, le attività rilevanti detenute dalle istituzioni finanziarie negli Stati membri dell’UE vengono “immobilizzate”.

La decisione, in linea con la posizione del G7, chiarisce ulteriormente – si legge nella nota del governo europeo – il divieto di tali transazioni nonché lo status giuridico dei ricavi generati dai CSD in relazione alla detenzione di beni immobilizzati russi e stabilisce regole chiare per le entità che li detengono.

Il Consiglio ha deciso in particolare che i CSD che detengono più di 1 milione di euro di attività della CBR devono contabilizzare separatamente i saldi di cassa straordinari accumulati a causa delle misure restrittive dell’UE e devono tenere separate anche le entrate corrispondenti. Inoltre, ai CSD è vietato disporre degli utili netti che ne derivano.

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Il procedimento va di pari passo con le altre normative che riguardano beni russi, in particolare ville e yacht (quelli almeno che non hanno fatto a tempo a fuggirsene in paesi extra-europei).

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Pubblicato il
17 Febbraio 2024
Ultima modifica
19 Febbraio 2024 - ora: 18:10

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