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Consorzio “marinas”, promuovere la Toscana

Nella foto: Il vertice del workshop “Marine della Toscana”.

ROSIGNANO – Un tesoro ancora sottovalutato dalla politica del territorio: anzi, un insieme di tesori. Perché il turismo mare-terra dai porti e porticcioli nautici della regione più frequentata e più richiesta d’Italia, rappresenta non solo un asset paesaggistico e culturale importante, ma anche una fonte di lavoro e di ricchezza per la gente. In termini economici, riferiti nell’intervento del presidente del “Consorzio Marine della Toscana” dottor Matteo Italo Ratti al workshop di mercoledì a Cala de’ Medici (dove è presidente e ad): 14 milioni di euro l’anno l’impatto di ogni porto turistico sul territorio, ogni super-yacht genera servizi in porto e a terra per 6 volte il suo valore (e si tratta di miliardi), l’utenza stanziale genera a sua volta 12 milioni di euro all’anno e quella in transito 1,8 milioni in servizi come ristorazione, cambusa, rifornimenti, negozi.

Ancora: un porto turistico medio dà lavoro ogni anno a circa 200 persone tra diretti e indiretti, contribuisce a tenere pulita e in ordine una sezione di territorio, supporta cantieri e cantierini dove si crea altro lavoro specializzato, spesso artigianato di altissima qualità.

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Nell’incontro a Cala de’ Medici si è dunque posto il problema, alla politica della Toscana e dei singoli territori, di un piano concreto di supporto al sistema dei porti turistici, sulla base di alcune proposte che lo stesso Ratti e il direttore  delle “Marine della Toscana” Pietro Angelini hanno presentato. Fondamentale, il collegamento operativo e di prospettive di sviluppo con “Toscana Promozione Turistica”, che è intervenuta con il suo direttore Francesco Tapinassi. Si sono susseguiti gli interventi di Katia Balducci, presidente del consorzio Navigo, Simone Tempesti vicepresidente del Consorzio Marine Toscana, e di esponenti degli ATO (Ambiti Territoriali di Costa). Missione: coinvolgere i vertici operativi della Regione e le stesse amministrazioni locali in un supporto concreto – anche finanziario – per una rete davvero efficiente e valorizzata lungo tutta la costa.

Con una postilla: i porti turistici “rendono” in tasse e imposte oltre 1,2 milioni di euro l’anno. 

(A.F.)

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Pubblicato il
16 Marzo 2024
Ultima modifica
19 Marzo 2024 - ora: 12:40

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