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Il ministero chiede tre nomi per poter scegliere su Livorno

Si complica la riconferma di Piccini alla presidenza della Port Authority labronica – E intanto si avvicinano anche altre importanti scadenze su scali altrettanto delicati

Roberto Piccini

LIVORNO – Rischia di diventare un caso politico, e non solo tecnico-giuridico, la richiesta del ministero dei Trasporti alle istituzioni livornesi per avere una “terna” – invece dei due soli nomi forniti al primo giro – per la nomina del nuovo presidente della Port Authority. Come noto, i due comuni competenti (Livorno e Capraia) e la Provincia hanno indicato il presidente uscente Roberto Piccini, mentre la Camera di Commercio ha indicato il suo presidente Roberto Nardi. Ma al ministero due nomi non sono bastati ed ha inviato una formale richiesta di tre nomi. Non essendo entrato nel merito delle candidature, il ministero non dovrebbe aver problemi a riavere i nomi dei due candidati già indicati con l’integrazione di un terzo. Ma ovviamente s’è già scatenata la caccia ai “dietrismi”, con richieste formali di chiarimenti, precisazioni, postille. Richieste che a quanto pare non sembrano destinate a risposte ufficiali, almeno a breve. E ci sono anche studi legali che affilano le armi. Perché – si sono chiesti in parecchi – solo pochi mesi fa per la presidenza della Port Authority di Piombino sono bastati due nomi e il ministro non ha fatto una piega? Il riferimento del ministero è una sentenza del Consiglio di Stato: ma che era già nota (è del 2007) quando è stato tranquillamente accettato l’«ambo» per Piombino.

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E allora? Due pesi e due misure? Oppure entra retroattivamente a rischio anche la nomina di Piombino, se qualcuno volesse ricorrere?

Ora dopo ora il quadro sembra complicarsi invece che chiarirsi. Anche se da Roma gettano acqua sul fuoco, sostenendo che al momento sono gli aspetti procedurali ad aver prevalso; e sugli aspetti procedurali il ministro – ha detto – non vuole né può intervenire.

In ogni caso la vicenda sembra destinata a prolungarsi. Ci sono ancora quasi 30 giorni per rispondere al ministero con la “terna”, poi il ministro prenderà i suoi 30 giorni per cercare il concerto con la Regione, poi … eccetera, con i tempi che hanno sempre richiesto – salvo rari casi – queste vicende. Nel frattempo si avvicinano anche i tempi per altre scadenze: Trieste, Taranto, Brindisi, Bari. Anche in questi porti sono state già chieste le “terne”. Scadenze delicate, sulle quali si ipotizzano accordi politici ad alto (o medio) livello da manuale Cencelli aggiornato. Alcuni porti alla sinistra (Livorno e Bari) ed altri alla destra (Trieste, Taranto) eccetera. Con sommo disgusto degli imprenditori internazionali (vedi le dichiarazioni di Pierluigi Maneschi rilasciate a un giornale triestino) che mal sopportano la prevalenza di politici rispetto ai tecnici nelle presidenze delle Autorità Portuali. Ma sembra una battaglia di principio che in Italia lascia il tempo che trova.

Tornando a Livorno, le istituzioni cercano di coordinarsi e probabilmente riproporranno i due nomi dell’«ambo» aggiungendovi un terzo nome per ottemperare alla richiesta. Chi sarà? Quelli che sono stati subito “gettonati” sulla stampa locale (l’ex assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti, l’attuale commissario di Toremar Angelo Roma, l’ex comandante generale delle Capitanerie ammiraglio Raimondo Pollastrini, persino l’ex sindaco Ds Gianfranco Lamberti) giuravano di non saperne niente. E il toto-terzo nome per il momento continua.

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Pubblicato il
13 Ottobre 2010

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