Da Stintino i nodi della logistica più poteri alle Autorità Portuali
Nella sua relazione il presidente Gallo ha parlato del calo dei noli nel primo trimestre e del problema dell’autotrasporto merci – Pochi interlocutori, l’auspicio per i traffici
STINTINO – C‘erano i più importanti esponenti dello shipping italiano alla 62ª assemblea di Federagenti. E malgrado il periodo “caldo” per la politica, hanno partecipato Il sottosegretario ai Trasporti, onorevole Bartolomeo Giachino, il presidente di Assoporti, Francesco Nerli, il comandante generale delle Capitanerie di Porto, ammiraglio Marco Brusco, il direttore generale del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Cosimo Caliendo, la presidente del Gruppo dei Giovani di Confitarma, Valeria Novella, l’assessore regionale ai Trasporti, Cristian Solinas, il sindaco di Stintino, Antonio Diana il presidente della Camera di Commercio di Sassari, Gavino Sini e il presidente dell’Autorità Portuale Nord Sardegna, Paolo Piro.
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I lavori sono stati aperti da Giancarlo Acciaro, presidente dell’Associazione degli Agenti Marittimi della Sardegna che ha dichiarato: “I trasporti marittimi sono ritornati in cima all’agenda della politica sarda dopo l’aumento delle tariffe e per questo esprimo la mia gratitudine alla Regione Sardegna e all’assessore Solinas: la formazione di una flotta sarda è infatti uno strumento molto efficace per calmierare i costi del trasporto. Mi auguro che quest’impegno possa continuare e trovare una soluzione anche per il traffico merci, gravato da tariffe ancora troppo esose. Penso ad un tavolo fra Pubblico e Privato dove poter proporre soluzioni operative perché abbiamo bisogno di una flotta sarda con traghetti per passeggeri e turisti e navi per bilici e merci”.
“Da non sottovalutare” – ha continuato Acciaro – la scarsa infrastrutturazione dell’Isola che ci fa operare in condizioni di grande difficoltà; nonostante ciò l’impegno degli operatori mantiene elevato il livello di competitività e le caratteristiche degli scali sardi”. Infine Acciaro ha concluso con una proposta per La Maddalena. “Dal 1993 nelle Bocche di Bonifacio è interdetto il transito alle petroliere e navi con carichi pericolosi di Italia e Francia ma non di altre bandiere. Auspico che in quel tratto di mare si innalzino i livelli di sicurezza e tutela per preservare l’immenso patrimonio ambientale sardo.
Il presidente nazionale di Federagenti Filippo Gallo ha subito rilevato la strategicità del settore marittimo: “I nostri porti, pur con tutti i loro limiti, hanno una posizione di leadership nell’import-export di merci in Europa con oltre 200 milioni di tonnellate e questo è un dato significativo”.
Nella sua relazione Gallo ha poi rilevato come il 2010 abbia rilevato, nel settore noli container, un +11% sul 2009 ma nei primi 3 mesi del 2011 i ribassi sono stati di oltre il 70% a causa di una sovracapacità particolarmente preoccupante”.
Uno dei temi cruciali toccati da Gallo è stato quello della penalizzazione del settore dei trasporti italiano: “Mentre il Nord Europa spinge con decisione sul trasporto ferroviario e sull’intermodalità, da noi si continua ad investire in maniera prevalente sulla gomma, con una flessione sempre più accentuata del trasporto ferroviario ma la rete stradale non è in più grado di sostenere un consistente aumento dei traffici. Malgrado il 90% delle merci che viaggiano in Italia sia trasportato dai TIR, la categoria degli autotrasportatori continua a trovarsi in condizioni di debolezza a causa della crescita esponenziale dei costi di gestione, ad iniziare dal prezzo del carburante. Un altro problema risiede poi nella struttura del settore così come si è configurata negli ultimi 20 anni con poche grandi flotte ed un numero elevatissimo di padroncini, rappresentati da 13 sigle. Con una parcellizzazione delle imprese, rischiano di essere vani i benefici degli incentivi. E’ da rilevare poi che mentre la committenza ha seguito l’andamento del mercato con fusioni e razionalizzazioni, miglioramenti di servizio e abbattimento di costi, l’autotrasporto non lo ha fatto generando una serie di inefficienze che si ripercuotono su tutti i segmenti della logistica collegati. Gli agenti marittimi ritengono che non sia più tempo di utilizzare strumenti superati come le tariffe minime ma di percorrere strade più adeguate ai tempi. Il nostro atteggiamento è comunque costruttivo, vogliamo essere parte della soluzione dei problemi come abbiamo dimostrato di saper fare a Genova, dove siamo elemento trainante dell’accordo di programma in discussione in sede di Autorità Portuale, mentre sul piano nazionale stiamo discutendo l’ipotesi di un accordo volontario”.
Gallo è poi tornato sulla situazione dei porti italiani auspicando un più ampio potere per le Autorità Portuali: “E necessario che le Autorità Portuali non si limitino alla gestione degli spazi e alla regolazione delle funzioni di un porto, ma fungano da facilitatore delle istanze economiche della comunità portuale guardando anche nell’hinterland ed in quest’ottica le Autorità Portuali devono avere la stessa autonomia e flessibilità di un ente autonomo”.
Allo stesso modo il presidente Federagenti ha auspicato un nuovo modello di competenze per l’Autorità Marittima, ben più ampio di quello attuale: la merce e la nave devono avere pochi interlocutori, seri e affidabili. Oggi gli enti con cui dobbiamo confrontarci sono più di una decina. L’ottimo sarebbe averne solo due, che fra i loro poteri abbiano anche la funzione di coordinamento fra le diverse amministrazioni. l’Autorità Marittima che prefiguriamo avrebbe maggiori poteri e capacità di venire incontro alle esigenze degli operatori con la regia delle diverse amministrazioni dello Stato presenti in porto, dai servizi tecnico-nautici agli enti di sanità, dalla safety alla security”.
Il Presidente di Federagenti ha lanciato quindi una proposta: “il coinvolgimento delle Regioni servite da determinati porti per dare più forza alle richieste degli scali del Governo Centrale.
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