Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Nelle Authority tre problemini di successione

ROMA – Bisognerà anche capirli, alla fine. Le batoste elettorali delle amministrative, la sorda guerra interna alla maggioranza per cercare nuovi assetti e nuovi leaders, e l’atmosfera da Cupio Dissolvi che caratterizza le ultime uscite relative al Cavaliere, probabilmente sta distraendo chi governa dai problemi urgenti dei porti. E del loro assetto prossimo futuro. La riforma della riforma? Può attendere. Le nomine nelle Authority in scadenza o scadute? Come avete visto, le commissioni parlamentari cincinschiano, rimandano, e solo all’ultimo si decidono.

[hidepost]

In questo quadro, ci sono due problemini se vogliamo piccoli piccoli, ma che hanno anch’essi la loro valenza. Il primo riguarda Piombino: la vittoria dell’avvocato Paola Mancuso a sindaco di Rio Marina ha aperto una diatriba sulla possibilità che mantenga anche la carica di segretario generale della Port Authority. Luciano Guerrieri, presidente della stessa, sostiene che sia possibile. Ma la politica ha fame di poltrone, e di questi tempi averne due sotto il pur pregevole didietro di una sola persona è un lusso.

Altro problemino, l’approssimarsi della scadenza del secondo mandato di Luigi Guccinelli, apprezzato presidente (ma non riconfermabile) dell’Authority di Carrara. Guccinelli ha lavorato molto in silenzio ed ha fatto quello che ha potuto. La sua successione non sembra facile anche perché già oggi circolano molti (forse troppi) nomi di possibili candidati. Tra i quali anche due pezzi da novanta: l’ex direttore della Camera di Commercio di Lucca Alberto Ravecca, oggi pensionato e consulente di alto bordo, e l’ex amministratore delegato (carrarino doc) del terminal Contship di Livorno Leonardo Martini, oggi riciclato dal gruppo Contship a La Spezia. Guccinelli scade alla fine dell’estate, ma la macchina delle istituzioni che dovranno designare la terna è già in moto. Ed è probabile che a breve escano allo scoperto le prime indicazioni.

Ci sarebbe, nel mondo della portualità nazionale, anche il terzo problemino, quello legato ai vertici di Assoporti, con la fronda dichiarata – e oggi un po’ attenuata dai suddetti problemi della politica nazionale – nei confronti del presidente Francesco Nerli. Qui le scuole di pensiero tra i contrari a Nerli si stanno confrontando: e c’è chi pensa che a questo punto potrebbe essere meno impegnativo e più prudente far arrivare Nerli alla naturale scadenza del mandato, a fine estate, per convincerlo “con le buone” a farsi da parte. Della serie, proviamoci a proporlo e vediamo che succede.

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
15 Giugno 2011

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio