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Per favore no demagogia sulle barchette

GENOVA – Vabbè, di chiacchiere ne abbiamo sentite tante, e di annunci catastrofici anche di più, quasi tutti sgonfiatisi poi come bolle di sapone. Ma che nel farsi bello con gli annunci della “caccia agli evasori” il governo bolli come tali tutti i possessori di barche (con il famigerato Scilipoti che addirittura vuol tassare gozzi, gabbianelle e gommoni di pochi metri) è veramente schizofrenico.

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Perché sarà anche vero che il 90% dei maxi-yachts è intestato a società, sarà anche vero che molte di queste sono di bandiera estera e sarà anche vero – ammettiamolo dai, gli esempi di Briatore & C. non aiutano certo il settore – che per parecchi le scappatoie per pagar meno tasse sono concrete. Ma il popolo delle barche è fatto anche dal 99% di gente che non possiede maxi-yachts, bensì fuoribordo, gommoni e gozzi, peraltro già regolarmente “visibili” perché o targati o comunque ormeggiati nei porticcioli che la finanza passa regolarmente al setaccio. Viene da chiederci: ma davvero possedere un gommone di 6,5 metri, o un gozzo di pari misura, dev’essere per forza indice di evasione fiscale?

L’Ucina fa notare, nell’intervento che pubblichiamo qui a fianco, che l’accanimento fiscale sulle barche darà il colpo di grazia a un settore che è già in ginocchio. E sarà facile verificarlo tra qualche settimana, al 51º salone nautico di Genova (dal 1º al 9 ottobre) che si preannuncia davvero di “lacrime & sangue”. Ma il problema è anche un altro: che fino a ieri il governo ha fatto di tutto – forse anche troppo – per alleggerire gli oneri burocratici sulle grandi barche, sul charter, sulle immatricolazioni e sui tempi necessari per le iscrizioni; nel recente passato ha abolito la tassa di stazionamento proprio per aiutare i cantieri e gli utenti; ha cercato di rendere meno farraginoso l’esame delle patenti; ha spinto a costruire porti e porticcioli, addirittura attraverso un ente pubblico (Sviluppo Italia). Poi magari ha fatto anche qualche nefandezza laterale, come l’obbligo della ultra-famigerata “zattera costiera” per le barche che vogliono navigare tra 6 e 12 miglia, ma ci ha pensato il mercato (cioè il saggio rifiuto della gente) a dare la risposta adeguata.

E allora dobbiamo rassegnarci a passare, tutti noi che abbiamo una barchetta, per evasori fiscali almeno potenziali, da tenere d’occhio tout court? Per favore, che la guardia di finanza e l’agenzia delle entrate siano impegnate sulle cose serie, la demagogia di certo sinistrume d’antan lasciamo perdere. E’ troppo chiedere più serietà in tempi di problemi seri come questi?

A.F.

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Pubblicato il
7 Settembre 2011

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