Visita il sito web
Tempo per la lettura: 4 minuti

Per i porti del Nord Sardegna un milione di passeggeri persi

Hanno inciso anche le cancellazioni di collegamenti e la vicenda Tirrenia – In controtendenza solo le merci

Paolo Piro

OLBIA – Il caro-traghetti ma anche la crisi economica hanno colpito duro la Sardegna. Sono oltre 1 milione e 220 mila i passeggeri in meno rispetto allo scorso anno. E’ l’ultimo dato a chiusura di una stagione turistica che ha segnato il tracollo per i porti del nord dell’isola.

A subire maggiormente il colpo è, senza dubbio, lo scalo di Olbia, contraddistinto dal segno meno su tutti i mesi. Dal 1º gennaio al 30 settembre, infatti, le navi in movimento da e per l’Isola Bianca sono state 5.095, ben 1.182 in meno rispetto al 2010, l’equivalente di un calo percentuale che supera il 18,8 punti. Diminuzione, come già più volte motivato, generata dalla sospensione di due rotte (Civitavecchia Olbia della Snav e Genova Olbia di Tirrenia), dall’ottobre 2010 e per i primi 4 mesi dell’anno, e dalla cancellazione di decine di corse diurne nel periodo estivo per carenza di prenotazioni.

[hidepost]

Meno navi, ma, soprattutto, meno passeggeri. Rispetto allo scorso anno, Olbia ha perso circa un milione e 70 mila passeggeri, con una forbice percentuale che si allarga al 30,3 per cento, con un picco massimo a settembre, il cui crollo si attesta al -33,5%.

Dopo tre mesi di ripresa, si arresta anche la crescita nello scalo di Golfo Aranci. Nonostante l’incremento del numero delle navi, che passano da 1.184 del 2010 a 1.285 dell’anno in corso, per un più 8,53%, il numero dei passeggeri riprende a diminuire.

Al 30 settembre, infatti, il bilancio si chiude con un calo del 2,79%, l’equivalente di poco più di 24 mila unità in meno. Calo che risulta contenuto dalla presenza, fino alla metà dello scorso mese, della compagnia di bandiera sarda, che ha arginato la perdita degli ultimi due mesi, dopo un giugno e luglio di crescita.

Contenuta, ma comunque pesante, la crisi dello scalo di Porto Torres. Nonostante la crescita, su alcuni mesi, del numero di collegamenti da e per il continente – che comunque non porta la percentuale al segno positivo (il calo è del 2,48%) – il porto del Nord Ovest non accenna, come nel caso di Olbia, ad un miglioramento.

Superano le 127 mila e 670 unità i passeggeri in meno rispetto al 2010, per una diminuzione che si attesta al 14,30%. Calo legato, oltre alla crisi, anche alla forte diminuzione dei collegamenti nella “bassa stagione” (una delle due linee per Genova è passata a trisettimanale e la Civitavecchia – Porto Torres – Barcellona ha ripreso solo nella tarda primavera) e alla cancellazione di decine di scali nei periodi estivi.

“Con settembre – dice Paolo Piro, presidente dell’Autorità Portuale del Nord Sardegna – chiudiamo una stagione drammatica per il trasporto marittimo. Il calo del 23 per cento sui tre porti, e in particolare quello del 30 su Olbia, ci impone adeguate contromisure. Un’emorragia di oltre un milione e 220 mila passeggeri in arrivo e partenza su tre porti, un milione e 69 mila dei quali ad Olbia, rischia di essere il prologo ad una stagione invernale difficile per l’economia dell’Isola”. Il riferimento è ai mesi ottobre – marzo. “Ad oggi – continua Piro – non si intravedono certezze e soluzioni concrete. Assistiamo ad una fase di impasse nella vicenda Tirrenia, ad un rallentamento delle procedure per il varo delle eventuali corse invernali della compagnia di bandiera, alla mancanza di vivacità degli altri armatori che, capisco, si trovano a fare i conti con perdite fortissime. Mi auguro solo che, a breve, torni a risplendere un raggio di sole su quest’Isola”.

Per quanto riguarda le merci nonostante gli ultimi due mesi di stop, con perdite rispettive del -11,7% e -16,27%, effetto della contrazione della domanda legata al calo delle presenze nell’Isola, resta positivo il bilancio delle merci nel porto di Olbia. Più 4,11%, per un totale di 4.730.452 di tonnellate, circa 187 mila in più dello scorso anno.

Trend sempre negativo, invece, per il traffico merci su rotaia a Golfo Aranci. Al mese di settembre, si registra un ulteriore crollo del 54% rispetto al 2010. Percentuale risibile se parametrata ai traffici degli anni 90. Un esempio per tutti, il traffico registrato nel 1995, con 52.245 carri ferroviari e 2.858.491 tonnellate di merce.

Positivo, nonostante una piccola battuta d’arresto nel mese di settembre, il settore delle merci su gommato nello scalo del Nord Ovest sardo. Poco più di 1 milione e 100 mila le tonnellate merci trasportate, 92 mila in più dello scorso anno, per una crescita che si attesta al + 9,14 per cento.

Negativa, di contro, la movimentazione delle rinfuse. Meno navi rispetto allo scorso anno (-13,91%) e meno tonnellate di merce trasportate. Se si eccettua la crescita nei mesi di maggio e settembre, le rinfuse secche (principalmente carbone e altri minerali) diminuiscono del 15,8 per cento, pari a circa 186 mila tonnellate in meno. Più ampia la forbice percentuale tra i due anni in analisi per le rinfuse liquide (prodotti destinati al comparto della chimica), che scendono del 18,87 per cento, ossia 235.238 tonnellate in meno.

“Nonostante gli ultimi due mesi di calo – spiega Piro – il settore delle merci su gommato nei porti di Olbia e Porto Torres resiste alla crisi generale. Purtroppo il calo di presenze e, di conseguenza, la contrazione della domanda di beni, ha avuto una forte ripercussione sulla logistica. Ma, un andamento positivo per quasi tutto l’anno lascia un margine positivo consistente. Chiaro che non bisogna abbassare la guardia e l’Ente è sempre attivo nella ricerca di nuovi collegamenti, tra tutti quello marittimo ferroviario tra Porto Torres e Savona, previsto per il 2012 e che darà respiro alla Keller e garantirà nuovi sbocchi alle merci sarde e quello, in programma, tra Livorno e Porto Torres”.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Ottobre 2011

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora