Revocati i finanziamenti non spesi a otto porti (soldi ad altri cinque)
Il “taglio” più pesante a Bari, ma anche Genova perde quasi 60 milioni – Parte delle somme riversate su Savona Vado, Genova Multedo e i tre porti hub di Cagliari, Gioia Tauro e Taranto
ROMA – Alla fine è uscito, e per qualche porto rappresenta una mazzata. E’ il decreto interministeriale firmato da Matteoli (Infrastrutture) e Tremonti (Tesoro) che sulla base della normativa per recuperare i finanziamenti non spesi li revoca ad otto Autorità Portuali: Bari, Catania, Genova, Gioia Tauro, Messina, Piombino, Salerno e Savona. Con lo stesso decreto, protocollato con il n. 357 in data 13 ottobre scorso, si indirizzano poi parte dei finanziamenti “recuperate” su altre opere portuali.
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Nel dettaglio, l’Autorità Portuale che perde di più è quella di Bari, alla quale vengono revocati finanziamenti per complessivi circa 85 milioni di euro in quanto non utilizzati per i fini per i quali erano stati concessi (progetti non portati a fondo, gare non fatte, etc.). I valori netti revocati sono per 3 milioni e 400 mila euro provenienti dalla legge 413 del 1998, altri 17 milioni e 782 mila euro dalle leggi 488 del 1999 e 388 del 2000, e infine la “botta” più pesante, 64 milioni di euro della legge 185 del 2002.
Anche Genova perde quasi 60 milioni di euro: 8 milioni e 699 mila dalla legge 426 del 1998 e 50 milioni e 892 mila dalla legge 165 del 2002.
Gioia Tauro perde 50 mila euro (legge 413 del 1998), Messina ne perde 1 milione e 84 mila dalla legge 388 del 1999, Catania 1 milione e 619 mila dalla 165 del 2002, Piombino perde 5 milioni e 557 mila dalla legge 165 del 2002. Perdono anche Salerno (1.657 mila dalle leggi del 1999 e 2000, altri 1.139 dalla 388 del ’99) e Savona (complessivamente circa 116 mila euro da varie leggi).
In totale lo Stato recupera 30 milioni e 52 mila euro da riversare sul suo bilancio mentre le quote di mutuo cedute al netto degli oneri finanziari sono per un totale di 101 milioni e 307 mila euro. Il tutto “vale” oltre 132 milioni di euro.
Il decreto stabilisce infine che i complessivi 131 milioni e 359 mila euro recuperati andranno distribuiti per 68 milioni circa a Savona come co-finanziamento al terminal contenitori di Vado, altri 12 milioni e 450 mila alle Autorità Portuali di Cagliari, Gioia Tauro e Taranto per compensazioni varie (tasse d’ancoraggio abolite eccetera) e infine 50 milioni a Genova come co-finanziamento di Multedo per una nuova calata ad uso cantieristica.
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