E da Fano fanghi “in prestito”
FANO – Potrebbe essere una soluzione condivisa, quella che la Regione Marche sta portando avanti per i fanghi di dragaggio del porto di Fano: scaricarli cioè, provvisoriamente (e quanto ci sia di vero o quanto di formalmente ipocrita dovrà un giorno essere verificato) in un apposito sito in quel di Ancona, in accordo con la “Marina Group” che è appunto interessata all’operazione.
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La Regione, dicono le note locali, ha stanziato 800 mila euro per ripulire il porto-canale di Fano di circa 3 mila metri cubi di materiale. E l’assessore competente ritiene che in poche settimane l’operazione potrà essere conclusa, dopo anni di rinvii, inutili attese di un provvedimento ministeriale sui dragaggi, e speranze deluse.
Per Fano sembra un grosso problema in via di soluzione. A livello più allargato, si tratta di un passo avanti che corre parallelo a quello dell’ammodernamento del porto-canale di Pesaro, per il quale sono in corso importanti lavori di ampliamento dei moli di Levante e di Ponente con relativo allargamento a 115 metri dell’imboccatura, il tutto da concludersi secondo le previsioni entro il 2012.
Val la pena rilevare che la Regione Marche si sta dando molto da fare, anche con risorse proprie, per ridare fiato a quel comparto portuale minore che ha avuto nella storia un ruolo importantissimo per la grande nautica e che può essere in qualche modo considerato lo sbocco della stessa anche del porto di Ancona. Un “sistema” in sostanza che malgrado le difficoltà attuali del comparto si va preparando all’auspicabile ripresa, prevista per gli anni 2014-15. E al quale lo stesso porto di Ancona guarda con attenzione e speranza.
A.F.
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