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Norme sui dragaggi decreto migliorabile

Il pericolo di emendamenti che rischiano di produrre un passo indietro – Occorre semplificare

Luciano Guerrieri

PIOMBINO – Il presidente dell’Autorità Portuale di Piombino e vice presidente di Assoporti, Luciano Guerrieri, è intervenuto sul tema dei dragaggi in porto e sulle ipotesi di emendamenti che circolano negli ultimi giorni, che riguardano il cosiddetto “Decreto Liberalizzazioni”.

“E’ persino troppo facile sostenere che la possibilità di ripristinare o approfondire i fondali dei nostri porti con i dragaggi, rappresenti uno dei fattori più importanti su cui si esercita la competizione”, ha dichiarato Guerrieri, a margine dell’ultimo consiglio direttivo di Assoporti, “è altrettanto facile dimostrare come in questi anni la questione dei dragaggi (e delle bonifiche) si è caratterizzata per la intrigata complessità dei procedimenti che hanno ritardato, appesantito e talvolta impedito uno svolgimento competitivo ed efficace”.

Il Governo ha inserito nel Decreto Liberalizzazioni (D.L. 1/2012) un articolo che regola le norme in materia di dragaggi, modificando parzialmente quanto previsto nella norma di riforma della legislazione portuale (Legge 84/94).


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“L’articolo contiene disposizioni migliorative – ha detto ancora Guerrieri – del quadro normativo specifico attuale, poiché stabilisce, ad esempio, la possibilità di reimpiegare quei materiali che vengono considerati come “risorsa”.

“Tuttavia, può essere migliorato ancora – ha sottolineato – facendo alcune limitate rettifiche e integrazioni con l’obiettivo di rispondere più adeguatamente alle esigenze di sviluppo dei porti e, in particolare, per consentire l’accesso alle navi di grandi dimensioni”.

Assoporti si è proposta, come nelle fasi precedenti, di dare un contributo in sede di conversione del decreto ed ha elaborato proposte precise che derivano dalle esperienze e dal lavoro pregresso delle Autorità Portuali.

“Ho visto con soddisfazione che alcuni emendamenti presentati da parlamentari anche di diversa estrazione politica – ha detto Guerrieri – rispondono in linea generale a quanto auspicato dalla nostra associazione. Abbiamo tuttavia verificato che altri emendamenti omettono punti rilevanti o propongono correzioni che – a nostro giudizio – non sempre produrrebbero miglioramenti, anzi potrebbero determinare un passo indietro non solo rispetto al Decreto Legge stesso, ma addirittura al testo della Legge in materia portuale (L.84/84).

“Ci sarebbero diversi esempi da illustrare – ha concluso Guerrieri – ma per evitare di non essere abbastanza esaustivi e data la complessità della materia, voglio dire soltanto che è importante richiamare l’attenzione dei legislatori sulle necessità di non perdere questa occasione per fornire alla portualità nazionale un quadro normativo organico e chiaro, che agisca in modo concreto per l’adeguamento delle nostre infrastrutture alle esigenze del mercato senza appesantimenti burocratici e con i tempi strettamente necessari”.

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Pubblicato il
29 Febbraio 2012

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