Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Rimorchiatori la chiarezza della Federazione

ROMA – “E’ di pochi giorni fa – dice una nota di Federimorchiatori – un ennesimo comunicato dell’Autorità portuale di Venezia dai contenuti non corrispondenti alla realtà per quel che riguarda i servizi tecnico nautici, con particolare riferimento al rimorchio portuale. In un momento così delicato per la portualità italiana, Federimorchiatori lo ritiene un atto disinformativo e distorsivo”.

[hidepost]“Le società di rimorchio portuale sono regolamentate entro parametri chiari e trasparenti – continua la nota – combinati in un sistema che ne prevede la discussione di merito e impedisce qualsiasi arbitrarietà e discrezionalità tariffaria. Le società di rimorchio portuale sono sottoposte a controlli e alla disamina di merito dei bilanci delle società concessionarie, delle singole voci di costo e della loro capacità di gestire efficacemente il servizio, in un processo che coinvolge in primo piano le Autorità portuali e le associazioni rappresentative di tutti gli utenti del servizio, oltre quelle degli erogatori, con il controllo del ministero competente. Pertanto, per qualsiasi soggetto commercialmente interessato – AP, Agenti marittimi ed Armatori – è possibile entrare nel merito di gestione e organizzazione del servizio di rimorchio, e dunque nelle conseguenti tariffe che ne scaturiscono, con un processo di totale trasparenza”.

“Per quel che riguarda il porto di Venezia, non può essere trascurato – dice ancora la nota – che si tratta di un porto laguna con le banchine commerciali tra i canali, irraggiungibili senza il supporto dei servizi tecnico nautici e, particolare generalmente omesso, con tempi enormi di attraversamento: le manovre delle navi nel porto di Venezia richiedono un tempo di impegno al servizio di rimorchio che non ha uguali in Italia. A questo si aggiunge il fenomeno naturale giornaliero dei picchi di marea, che genera un congestionamento del porto complessivamente di circa 5-6 ore al giorno per le navi che richiedono tutto il pescaggio, rendendo impossibile un’organizzazione del servizio spalmata omogeneamente sulle 24 ore”.

“Allora a chi i porti li conosce, diviene evidente che ergere Venezia a porto pilota per cambiare leggi, norme e regolamenti non può che apparire quantomeno bizzarro, date le caratteristiche corografiche e meteomarine che lo rendono unico. Allo stesso modo, tentare di superare gli handicap morfologici a scapito degli erogatori di servizi, magari invocando regolamentazioni ad hoc che introdurrebbero una distorsione nella concorrenza tra porti, non può che apparire strumentale. Non è facendo di ogni porto uno stato che potremo affrontare la crisi e l’auspicata ripresa. Infine, per la cronaca, a Venezia le tariffe di rimorchio sono divise per tipologia di navi e chiunque potrà verificare che, ad esempio, una nave traghetto paga 500 euro a toccata”.

[/hidepost]

Pubblicato il
3 Ottobre 2012

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora