Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Canale di Panama bis

Costerà 40 miliardi di dollari ma ha una valenza strategica enorme per l’espansione del Drago

HONG KONG – Gli accordi sono con una grande società dell’ex enclave inglese, ma tutti giurano che dietro ci sia la mano del governo cinese.
[hidepost]Gli accordi sembrano voler stravolgere la geo-politica mondiale: si parla infatti di costruire nei prossimi dieci anni un canale in Nicaragua tra l’Atlantico e il Pacifico che faccia concorrenza a quello di Panama.
E’ una grande sfida e non solo tecnologica. Sul piano puramente tecnico infatti, costruire un canale in territorio nicaraguenze dovrebbe essere più facile e anche più veloce di quanto lo fu a Panama. I finanziamenti sarebbero anche in questo caso l’ultimo dei problemi: si parla di 40 miliardi di dollari Usa che la Cina sarebbe già pronta a mettere sul piatto. E che recupererebbe in pochi anni, strappando ovviamente molti clienti a Panama – dove i costi di transito sono diventati esorbitanti – ma specialmente dando il via a nuovi traffici con i paesi del sud America fuori dall’orbita Usa: paesi che oggi non possono o non vogliono utilizzare Panama.
Per la Cina, i risultati sarebbero duplici. Da una parte si assicurerebbe a costi molto ridotti il rifornimento delle materie prime dal sud America – fascia atlantica – mentre dall’altra aumenterebbe la propria influenza politico-economica sugli stessi paesi. Per il Nicaragua, un piccolo paese dalle ridotte risorse, sarebbe ovviamente la manna dal cielo: anche se pagata, probabilmente, con un impatto ambientale non certo da auspicare.
In termini più generali, l’iniziativa del nuovo canale conferma che il mondo dei trasporti e della logistica non si è certo fermato a leccarsi le ferite per la maxi-crisi degli ultimi cinque anni. Prima ancora che sia completamente superata la fase recessiva dell’economia mondiale – ma tutti gli osservatori sono concordi nel sostenere che siamo arrivati ormai agli sgoccioli e che una ripresa ci sarà fin dall’anno prossimo – il mondo si muove: con i maxi-merger delle compagnie dei containers (si sta parlando molto di quello tra Maersk, Msc e Cma-Cgm: ma nell’aria ci sono segnali di altri importanti joints, anche per difendersi dal primo annunciato). E c’è la consapevolezza che il commercio mondiale via mare sarà presto di nuovo in forte espansione, perché alla tradizionale lista dei paesi sviluppati e consumatori si stanno aggiungendo via via paesi nuovi e di grandi prospettive. Non per niente nel recente rapporto presentato a Roma da ICE – Prometeia nel Forum Leonardo, i mercati con il più alto tasso espansione sono oggi il Messico e l’Indonesia, seguiti da Arabia Saudita, Thailandia, Colombia, Emirati Arabi, Iran, Nigeria e Malaysia (da notare che nel nostro Mediterraneo è ancora in testa l’Egitto – malgrado le attuali tensioni – seguito da Libia. Marocco, Tunisia e Serbia: con pil e risorse ovviamente solo marginali rispetto alle ricchezze di Messico etc).
Un altro esempio, sempre legato ai numeri. Nel solo Brasile, che pure non figura tra i venticinque paesi a più alto tasso di interesse per l’export italiano, gli investimenti previsti con i prossimi piani di sviluppo valgono 121 miliardi di dollari Usa per la logistica, di cui circa 30 miliardi per i soli porti. A fronte dei 70 milioni di euro stanziati dal governo italiano per tutti i porti nazionali….
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
13 Luglio 2013

Potrebbe interessarti

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio