Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Anche Spedimar impegnata sui SIN e i dragaggi

Chiesto un crono-programma dettagliato sui lavori in porto per facilitare l’ingresso delle grandi navi

Gloria Dari

LIVORNO – La direzione della Spedimar ha comunicato agli associati che martedì 11 marzo la presidente Gloria Dari, appresa da fonti dirette – ma anche da media internazionali di settore – la notizia della soppressione del servizio MD3 da parte del consorzio armatoriale CHKY con la conseguente esclusione del Porto di Livorno dal traffico diretto da/per Estremo oriente e Sud Est asiatico, ha immediatamente richiesto un incontro urgente al presidente della Autorità Portuale Giuliano Gallanti, con cui ha avuto successivi contatti ed a cui ha chiesto di ricevere il consiglio direttivo Spedimar al completo.
L’incontro si è infine tenuto, in base alla disponibilità del presidente Gallanti, lunedì 17 marzo, con la partecipazione dell’intero consiglio direttivo di Spedimar e, per l’Autorità Portuale, del presidente Gallanti, del segretario generale Provinciali, degli ingegneri Motta e Campana e dell’avvocato Paroli.
[hidepost]Durante l’incontro Spedimar ha manifestato tutte le preoccupazioni della nostra categoria per l’ennesima perdita di un servizio diretto su uno dei mercati più importanti.
Si ricorda che Spedimar era stata la prima ad attivarsi chiedendo, ed ottenendo, un incontro all’Autorità Portuale anche in merito al servizio MSC sugli USA, anch’esso in vista di soppressione, per scelte armatoriali del Consorzio P3: altro servizio storico e basilare di traffico del nostro porto.
Nell’incontro – dice la nota Spedimar – abbiamo dunque avanzato la richiesta all’Autorità Portuale di precisi impegni ed un “crono programma” per le necessarie opere infrastrutturali onde poter garantire tempi certi agli armatori ed alla merce, ribadendo che le nostre imprese e gli armatori sono i clienti e l’utenza. L’Autorità Portuale si è impegnata a farci avere al più presto il “crono programma”.
Ci è stato comunque riferito che i ritardi ed i problemi sono causati dalla burocrazia. Primo fra tutti il problema della de-perimetrazione del SIN di Livorno e dunque il passaggio a SIR, come da delibere nr. 1151 e 1152 della Regione Toscana. Proprio alla Regione Toscana avevamo peraltro già rappresentato le preoccupazioni e le richieste della nostra categoria nel settembre 2013, anche in quel caso con lettere ed incontri ad hoc.
Ebbene, se il problema SIN impedisce le necessarie opere per accogliere le navi da 8.000 teus (tutti voi ricorderete che la “famosa prova” Yang Ming non ha mai avuto luogo,) ci siamo resi disponibili ad accogliere la richiesta della Autorità Portuale ad un intervento con il ministero dell’Ambiente. Infatti il giorno successivo all’incontro la presidente ed il segretario si sono nuovamente recate in Autorità per la redazione di una lettera al ministro onorevole Galletti, atta a sottolineare l’urgenza e la gravità della situazione per le nostre imprese e per tutto l’indotto.
La lettera è ora all’attenzione del presidente Gallanti per approvazione ed invio al ministro.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Marzo 2014

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora