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“Piattaforma” senza alternative

Lo studio sviluppato a Rotterdam per conto del TDT sui traffici container

LIVORNO – Il nuovo piano regolatore del porto così come avreste voluto conoscere e non avete mai osato chiedere. Parafrasando un celebre titolo, l’incontro di venerdì scorso al LEM organizzato dal gruppo consiliare PD del Comune labronico con i progettisti di Modimar professor Alessandro Novi e ingegner Marco Tartaglin è sembrato la risposta a una qualche occasione mancata prima.
[hidepost]E come ha rilevato il presidente della Port Authority Giuliano Gallanti, “forse avremmo dovuto organizzarlo noi”. Un’accusa alla sua struttura della comunicazione? Gallanti, quando vuole, è urticante: e adesso che è tornato sulla cresta dell’onda per le tre designazioni nella terna (Provincia, Collesalvetti, Capraia) qualche sassolino dalle scarpe si permette di toglierselo.
L’incontro, introdotto da Yuri De Filicaia (consigliere comunale PD) e concluso da Marco Ruggeri (consigliere regionale PD) ha avuto un andamento carsico: formalmente i progettisti del piano regolatore hanno illustrato tecnicamente le caratteristiche della piattaforma Europa ma anche dell’intero piano; intanto (ecco la comparsa e scomparsa “carsica”) sono affiorate risposte anche polemiche alle contestazioni piovute sul piano e sulla piattaforma in particolare dai “cinque stelle” del Comune. Con i quali è mancato come al solito ogni contraddittorio, perché un paio di esponenti che erano in sala se ne sono rimasti zitti, salvo poi andare dal professor Alessandro Noli – capo dei progettisti – a dire in privato che l’opposizione “tout court” è in fase di superamento. Quanto valgano poi queste affermazioni sul piano ufficiale, e quanto siano condivise dal sindaco Nogarin – che sul porto tiene stretto il potere decisionale – è tutto da capire.
Uno degli aspetti più interessanti del convegno è stato la presentazione da parte di Luca Becce, ad di TDT, di uno studio commissionato a una società specializzata di Rotterdam, sulle prospettive del suo terminal con il crescere delle dimensioni delle full-containers; e con il risultato, ben evidenziato da slides e grafici, che anche facendo il massimo dei dragaggi e degli interventi infrastrutturali possibili, il TDT non sarà mai accessibile a navi con capacità oltre 7/8 mila teu. Come a dire: o si fa la Piattaforma Europa o come grande porto containers si muore.

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Pubblicato il
4 Marzo 2015

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