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“Corridoi” è guerra

Spedizionieri contro l’Agenzia delle dogane, mentre interviene anche Uirnet

GENOVA – Prima è stato un brontolio lontano come di proteste singole. Poi sono scesi in campo i grossi calibri, dalle associazioni di categoria degli spedizionieri doganali fino ai parlamentari (interrogazione De Lorenzis al ministro dei Trasporti).
[hidepost]Fino alla riunione di mercoledì scorso degli spedizionieri liguri che a fronte delle proposte scaturite sulla base del “corridoio doganale” concesso ad Ikea, hanno fatto il punto. Tema del dibattito, ormai diventato generale, è non tanto il criterio dei “corridoi doganali” e non tanto l’aver affidato il servizio in questione a Uirnet – come contesta anche Confetra nella nota che abbiamo di recente pubblicato – quanto lo “scollamento” – vero o presunto che sia – tra il mondo del lavoro della logistica e i vertici dell’Agenzia delle dogane, accusate di andare avanti per conto proprio su progetti e proposte giudicate addirittura “prove di forza” (Alessandro Laghezza presidente degli spedizionieri di La Spezia su L’Avvisatore Marittimo di venerdì 17 aprile).
Lo spunto per il riaccendersi delle polemiche, dopo anche l’intervento sulle nostre colonne di Giuseppe Benedetti presidente degli spedizionieri doganali di ASSOCAD, è arrivato dall’intervista al “Sole-24 ore” di Giuseppe Peleggi, direttore generale delle Dogane: il quale ha sostenuto l’opportunità e la volontà delle Dogane di incrementare i “corridoi doganali” oltre alla sperimentazione con Ikea, nel nome della velocizzazione della logistica. La replica degli spedizionieri spezzini è stata dura, ma a sua volta ha provocato una risposta del presidente di Uirnet Rodolfo De Dominicis, che ha parlato dei “corridoi” come opportunità per l’intero comparto, compresi gli spedizionieri doganali.
In attesa che il ministero di Delrio risponda all’interrogazione De Lorenzis – che “infila” in particolare l’utilizzo di Uirnet – il mondo della logistica appare diviso. Da una parte le critiche per l’improvvisa accelerazione di un sistema che certi settori operativi considerano ancora non maturo per la realtà nazionale. Dall’altra l’apertura da parte delle grandi aziende e di Uirnet, che sostengono i vantaggi di procedure a loro dire più veloci, meno complesse e specialmente meno costose per forti quantitativi di merci. La polemica non sembra destinata a sopirsi: anche perché cade in un momento di grande confusione sulla reale programmazione di quella riforma della logistica italiana; che sembrava dovesse partire a fine marzo con la riforma dei porti e che è invece tornata nel limbo, tra le tante (troppe) cose che sono sospese e non consentono a chi lavora nella logistica di programmarsi.
A.F.

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Pubblicato il
25 Aprile 2015

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