AP di Messina: via ai dragaggi e a Tremestieri

I lavori di dragaggio Milazzo.
MESSINA – Nonostante le voci sempre più ricorrenti dell’accorpamento dell’Autorità portuale peloritana – poco importa che sia con Gioia Tauro o con il distretto della Sicilia Orientale di Augusta-Catania, l’Autorità portuale di Messina scende in campo con una polemica nota a dimostrazione – sottolinea testualmente – “di essere un ente efficiente e capace di attuazioni strategiche per risolvere problematiche complesse a vantaggio del sistema portuale di competenza”.
Due gli evidenti motivi di grande compiacimento citati per il presidente De Simone e per il segretario generale Di Sarcina.
[hidepost]Il primo è l’avvio dell’importante e atteso intervento di dragaggio del porto di Milazzo, dal 2000 nella circoscrizione di competenza dell’AP messinese. Il progetto – scrive l’Authority – risale al 2008, l’escavazione dei fondali ha incontrato numerosi impedimenti, tra legislazione confliggente e in continua evoluzione, difficoltà nelle varie fasi dell’appalto, reperimento dei finanziamenti. E finalmente, nonostante le articolate prescrizioni imposte dal ministero dell’Ambiente e portati a buon fine e anche i lunghi e complessi monitoraggi ambientali eseguita da ISPRA, la ditta Scuttari, aggiudicataria dei lavori per un importo di 10 milioni e 600 mila Euro, è ormai a buon punto con le correlate opere di banchinamento ed ha cominciato nei giorni scorsi il dragaggio che porterà i fondali ad una profondità di 11 metri. Grazie alla perseveranza dei propri Uffici – ribadisce la nota dell’Authority – e all’ottima sinergia con gli altri enti coinvolti, fra cui il Comune di Milazzo, può essere espressa la massima soddisfazione per il risultato raggiunto. Il dragaggio infatti è effettuato in area SIN (sito di interesse nazionale) dove vige una normativa ambientale di particolare rigorosità e farraginosità che rende tali interventi in Italia quasi impossibili da realizzare: tanto che l’AP messinese può vantare di essere riuscita a raggiungere un obiettivo in assoluta controtendenza rispetto a molti altri porti italiani che ancora si ritrovano a dover affrontare pastoie normative e operative di complessa risoluzione.
Il secondo risultato strategico ottenuto dall’AP di Messina in queste ultime settimane è connesso all’ampliamento dell’approdo di Tremestieri. In un momento storico in cui il Governo si accinge a definire gli accorpamenti delle Autorità portuali italiane e a ridurre drasticamente il sistema di governance dei porti, grazie alla forte attività sinergica fra l’Authority e le istituzioni politiche nazionali, regionali e cittadine si è raggiunto l’importante obiettivo di estensione della competenza territoriale dell’ente portuale alle aree in cui si realizzerà il nuovo porto di Tremestieri. Prossimamente saranno avviate le procedure di consegna delle aree dalla Regione Siciliana all’Autorità portuale. Quelle stesse aree su cui la COEDMAR srl avvierà a breve i lavori di completamento del porto per conto del Comune di Messina. Anche in questo caso una delicata e complessa opera di concertazione con il ministero Infrastrutture e Trasporti e con le forze politiche e amministrative ha riconosciuto all’Autorità portuale un ruolo da protagonista, non tanto nella gestione dell’appalto correttamente seguito nelle sue varie fasi dal Comune di Messina, ma nell’opera di sensibilizzazione per giungere alla realizzazione di un’opera che completerà perfettamente il sistema portuale dello Stretto, ristabilendone l’antico ruolo strategico di connessione per merci e persone tra la Sicilia e il continente europeo, di completamento imprescindibile del corridoio TEN-T scandinavo-mediterraneo e di piattaforma logistico-marittima per le autostrade del mare. Il nuovo porto di Tremestieri a regime riuscirà a garantire l’attracco contemporaneo di tre navi dedicate all’attraversamento dello Stretto e tre invece destinate alle Autostrade del Mare. Inoltre, è intenzione dell’AP implementare al più presto tale infrastruttura con depositi per il rifornimento di LNG.
L’importo necessario per la realizzazione dell’opera portuale è di 73 milioni di Euro che, unitamente all’impegno previsto dall’Autorità portuale di Messina per il banchinamento e il dragaggio del porto di Milazzo e la realizzazione del pontile a Giammoro, costituiscono un’iniezione di risorse finanziarie per sole opere marittimo-portuali di oltre 100 milioni di euro con imponenti ricadute non soltanto economiche ma anche occupazionali.
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