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In Toscana la ripresa è … ripresina

SIENA – Sono di pochi giorni fa i dati dell’Istat che riportano la ritrovata fiducia degli italiani nella ripresa economica. Il clima positivo è collegato alla ripresa del Paese e si fa sentire anche in Toscana, timidamente sostenuto dai dati.
[hidepost]Secondo uno studio condotto dal Servizio Studi e Ricerche di Banca Monte dei Paschi, il Pil regionale torna infatti a crescere, dopo che la crisi ha profondamente impattato sul tessuto socio-economico toscano, condizionandone la velocità di ripresa. Secondo lo studio, si prevede per la Toscana una crescita media, nel biennio 2015-16, leggermente inferiore a quella italiana: 0,9% toscana contro 1,1% nazionale.
La struttura produttiva toscana risulta fortemente polarizzata su tessile ed elettronica e, in base all’indagine condotta del Servizio Studi e Ricerche di Banca Monte dei Paschi, si registra un recupero della domanda interna anche se gli effetti della crisi hanno impattato fortemente sul tessuto produttivo. La Toscana ha infatti subito una riduzione nell’incidenza del valore aggiunto manifatturiero sul valore aggiunto totale regionale di circa il 4,6% tra il 2007 ed il 2012. Il commercio estero toscano sta registrando un recupero poco dinamico, con l’export in valore che nel primo semestre del 2015 cresce del 1,5%, rispetto alla media nazionale che è del 5%. Da segnalare che le vendite verso i paesi in via di sviluppo dell’Asia scontano il raffreddamento di molte economie emergenti anche se le eccellenze e il lusso non hanno invece subito frenate.
Dati abbastanza positivi anche dal mercato del lavoro. In Toscana infatti l’occupazione ha retto discretamente l’urto della crisi, anche se si segnala una ripresa dei trasferimenti verso le altre regioni d’Italia e verso l’estero, di giovani in età tra i 25-34 anni e di laureati.
In Toscana il credito all’economia registra un miglioramento in linea con il trend italiano, dopo anni di stagnazione, grazie ai tassi prossimi allo zero e all’abbondante offerta di liquidità da parte della Bce. Risultano inferiori alla media nazionale le sofferenze sugli impieghi alle famiglie che nel post-crisi stanno riallocando il proprio portafoglio finanziario verso attività potenzialmente più remunerative.
Le indagini condotte sul territorio rilevano un diffuso ottimismo a livello regionale; tuttavia, così come nel resto del paese, gli imprenditori preferiscono attendere un consolidamento della ripresa prima di intraprendere nuove decisioni di investimento.

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Pubblicato il
18 Novembre 2015

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