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Confitarma: dalla UE il siluro sul registro internazionale

ROMA – In riferimento alle dichiarazioni di Vincenzo Onorato, Confitarma nella sua nota di risposta fa presente che “L’estensione degli sgravi previsti per la bandiera italiana anche alle bandiere comunitarie, senza alcuna limitazione in caso di imbarco di marittimi extracomunitari” – prescindendo dall’imprecisione del quadro di riferimento – non è frutto della politica di Confitarma, ma di un adeguamento delle norme italiane a quelle comunitarie espressamente imposto dalla Commissione europea.
[hidepost]In estrema sintesi – scrive Confitarma – la Commissione europea ha sollevato il problema dell’incompatibilità del sistema nazionale di tassazione agevolata del reddito con il diritto comunitario, in particolare con il principio di libertà di stabilimento. Tale principio risulterebbe violato per effetto della circostanza che i benefici sono vincolati esclusivamente all’iscrizione delle navi nel Registro Internazionale Italiano.
La Commissione ha intimato alle Autorità italiane di rimuovere tale vincolo, considerandolo discriminatorio rispetto alle altre bandiere comunitarie, pena l’apertura di una procedura di infrazione. In seguito a ciò, la proposta normativa di adattamento è stata elaborata dal ministero delle Infrastrutture e trasporti e dal ministero dell’Economia e delle finanze, in stretto rapporto con le istituzioni comunitarie.
Purtroppo tale processo di adattamento non risulta ancora avviato – sottolinea Confitarma – nonostante assicurazioni fornite dalle nostre autorità alle istituzioni comunitarie.
Confitarma, il cui scopo è quello di difendere gli interessi delle imprese armatoriali italiane, ritiene comunque indispensabile – scrive nella sua nota – adeguarsi alle richieste di Bruxelles per evitare conseguenze gravi a livello europeo che potrebbero arrivare fino alla soppressione del Registro Internazionale e delle misure che consentono alle navi italiane di essere competitive, alla flotta di bandiera italiana di crescere, fino a diventare la terza dei grandi paesi riuniti nel G20, e all’occupazione marittima italiana di aumentare.
Sul tema dell’occupazione, fermo restando l’obbligo di impiego del solo personale marittimo nazionale sui traffici di cabotaggio – puntualizza la nota – Confitarma da sempre sostiene gli armatori che, pur impegnati nei traffici internazionali, liberamente impiegano marittimi nazionali in misura maggiore rispetto a quanto concordato con le organizzazioni sindacali.
Le dichiarazioni del consigliere Onorato – conclude la risposta della Confederazione degli armatori – che pur partecipando negli organi di vertice della Confederazione non ha mai svolto considerazioni su tale questione, appaiono quindi poco convincenti, ma Confitarma è pronta come sempre ad un confronto trasparente e chiarificatore.

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Pubblicato il
28 Novembre 2015

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