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Comitati: uno sblocco per decreto?

ROMA – Di una cosa altamente positiva va dato atto a questo governo per la riforma portuale: quella di lavorare anche a cavallo della fine di luglio e l’inizio di agosto. Con quale soddisfazione dei tanti “peones” in Parlamento non lo sappiamo. Ma Delrio e i suoi non mollano.

Se le riunioni dell’apparato tecnico si susseguono – e appare chiaro anche nel resoconto in questa stessa pagina fatto dall’amico Ruffini a cappello del suo articolo sui bacini – l’impegno politico alla base degli sviluppi della riforma sembra altrettanto forte. Che poi quest’ultimo possa prevalere sugli aspetti tecnici è il sospetto di molti, ma comunque, si lavora.

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Una delle ultime indiscrezioni, proprio sul lavoro della componente Delrio nel governo, riguarda il tentativo di superare l’impasse di alcune Autorità di sistema portuale (Livorno in primis, ma anche Bari e Brindisi) che non sono riuscite a completare il comitato di gestione. Dagli ambienti vicini al ministro filtra l’indiscrezione, raccolta da alcuni organi di stampa anche livornesi (Il Telegrafo di ieri) secondo la quale si starebbe tentando la strada del decreto, per dar modo ai presidenti delle AdSP con i comitati incompleti di avviare ugualmente la loro operatività, rimanendo salvo il diritto/dovere di completare gli organismi appena possibile. Valenza operativa o valenza politica? In quest’ultima ipotesi, si supererebbe lo stallo in atto a Livorno per il “niet” del presidente Corsini all’autodesignazione nel comitato di gestione del sindaco Nogarin (5 stelle) sul quale è in corso una lunga vertenza sfociata anche al Tar di Firenze. Sul decreto sono state avanzate perplessità da parte del controllo di legittimità del consiglio del ministro, ma l’Italia, patria del diritto, lo è anche del rovescio. Che lascia aperte tante, tantissime porte.

Antonio Fuilvi

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Pubblicato il
2 Agosto 2017

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