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Livorno e Trieste al top

Gloria Dari

LIVORNO – Nei giorni scorsi la presidente degli spedizionieri di Livorno (SPEDIMAR) Gloria Dari ed il presidente degli spedizionieri di Trieste (ASPT-ASTRA) Stefano Visintin si sono incontrati per valutare la possibile collaborazione fra le due associazioni territoriali, entrambe aderenti a livello nazionale a Fedespedi.

È stata l’occasione per confrontare come, nelle due diverse realtà, la riforma stia prendendo corpo, con le tante sfide ed opportunità da cogliere.

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Si sono soffermati in particolare sulle reciproche esperienze maturate nello sviluppo dei rispettivi servizi di Port Community System, all’interno dei sistemi portuali dell’Alto Tirreno Settentrionale e del Mar Adriatico Orientale, individuando i punti di forza di entrambi e le aree in cui potrebbero essere ulteriormente potenziati. “I nostri sistemi portuali hanno avuto delle storie simili”, hanno dichiarato Dari e Visintin. Nati entrambi come porti franchi, hanno poi seguito storie parallele: Livorno principalmente rivolta ad un bacino di utenti, importatori ed esportatori, dislocato nel centro-nord / nord-est del nostro Paese, su importanti trades; al servizio di quelli centro europei Trieste, che ha mantenuto e sviluppato il particolare regime di franchigia doganale, puntando sulla competitività dei collegamenti ferroviari per servire i propri mercati. “Similmente anche i port community system sviluppati dalle due Autorità di sistema hanno raggiunto alti livelli di efficienza e competitività, tenendo conto delle specificità organizzative e funzionali dei due porti. Per tale motivo i due sistemi rappresentano punti di eccellenza in aree diverse ed una cooperazione fra le due Autorità di sistema è quindi non solo possibile, ma auspicabile”. I due presidenti ritengono che tali esperienze siano un patrimonio per l’intero sistema portuale italiano, all’interno del quale è possibile ipotizzare un ruolo di capofila delle due Autorità di Sistema nello sviluppo e ricerca di soluzioni digitali avanzate lungo tutta la catena logistica. Il diffondersi di nuove soluzioni e tecnologie, come ad esempio la Blockchain, dimostrano quanto velocemente a livello internazionale si stiano diffondendo i processi di digitalizzazione tra i diversi operatori e quanto pesi nel settore dei trasporti la definizione di un’adeguata agenda di innovazione e digitalizzazione dei servizi che si integri e sostenga lo sviluppo infrastrutturale, garantendo costi di sviluppo e gestione contenuti, senza gravare sui costi di trasporto.

Il piano Nazionale della logistica, proprio per rispondere a queste sfide, ha sì previsto un consolidamento della diffusione della Piattaforma Logistica Nazionale, ma ha anche richiamato il principio di realizzare una struttura modulare cooperativa per l’integrazione delle informazioni che può prefigurare un sistema in cui segmenti di port community system “locali”, pensati per esigenze di sviluppo e peculiarità dei singoli scali, si integrino con le piattaforme digitali nazionali, andando come tessere d’un mosaico a comporre infine il SINAMOLO. “La recente direttiva ministeriale che prevede da settembre tout court un port community system centralizzato è in controtendenza rispetto alle esperienze dei porti europei più competitivi”. “Siamo fiduciosi” concludono Dari e Visintin, “che si apportino i correttivi necessari per incentivare la capacità di agganciare le frontiere tecnologiche che alcune realtà hanno saputo esprimere con investimenti ed un partenariato forte e sano con il tessuto imprenditoriale”.

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Pubblicato il
8 Settembre 2018

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