Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Azimut Benetti: da Viareggio la vetroresina a Livorno?

VIAREGGIO – Un fine anno agitato anche per le maestranze del cantiere Azimut viareggino, storica realtà del comparto dello yachting. Nell’incontro tra la RSU, le organizzazioni sindacali e la direzione aziendale dei due brand Azimut e Benetti che si è svolto poco prima di Capodanno “ancora una volta la richiesta da parte del sindacato di dare certezza alle produzioni dei siti di Viareggio – dice la nota sindacale – è stata disattesa”.

“L’azienda da alcuni mesi ci appare come priva di un indirizzo preciso – affermano i due sindacati firmatari – e le indicazioni che ci sono state fornite ci lasciano un senso di inquietudine che abbiamo ritrovato anche fra i lavoratori durante l’assemblea della scorsa settimana.

[hidepost]

“Mentre per il marchio Azimut ci sono buone premesse produttive con nuovi modelli e molti ordinativi, tali da garantire una crescita per Viareggio, per il versante “storico” – ovvero i Benetti in vetroresina – le comunicazioni fornite ci lasciano più incertezze che rassicurazioni. Infatti il numero di imbarcazioni da costruire a Viareggio sia per qualità che per modelli risulta ridotto al lumicino e la direzione ci ha comunicato che intende spostare buona parte della produzione a Livorno, sito oggi sostanzialmente occupato, in termini di spazi e di maestranze, dalla realizzazione dei cosiddetti giga yachts.

“Il proposito, che non ci piace per niente – continua la nota – sarebbe quello di spostare a Livorno anche la produzione storica viareggina delle imbarcazioni in vetroresina; il che ci fa intuire, da qui ai prossimi tre anni, l’idea di un sostanziale smantellamento della produzione e una dismissione delle peculiarità e delle professionalità che hanno fatto la storia di Benetti nel mondo”.

“A tutto ciò si aggiunge l’incertezza data dalle continue voci di uscita di alcuni dirigenti storici, prima allontanati, richiamati e poi nuovamente allontanati, fin qui decisivi per l’azienda dal punto di vista commerciale e produttivo. Altre voci sulla vendita dell’azienda, smentite pubblicamente dal patron Vitelli in occasione del recente varo di un giga yacht a Livorno, creano perplessità e incertezza. Insomma, una situazione che necessita di chiarezza e di una prospettiva che solo un piano industriale può dare, un piano che l’azienda ci dice di non essere in condizione di fornire. Nel mese di gennaio – concludono i sindacati – cercheremo di aprire un nuovo tavolo di sviluppo con la Regione Toscana affinché siano chiariti gli obiettivi e gli scenari del maggior costruttore mondiale di imbarcazioni da diporto del mondo; ne va di migliaia di posti di lavoro e di decine di imprese del nostro territorio e della nostra regione”.

[/hidepost]

Pubblicato il
5 Gennaio 2019

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio