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I Cantieri San Giorgio autorizzati a demolizioni

Nella foto: Così ancora si demoliscono le navi nel terzo mondo.

ROMA – Dunque è Genova, al momento, l’unico “sito” autorizzato dall’Italia per le demolizioni navali secondo le normative UE. Il primo elenco stilato da Bruxelles due anni fa non comprendeva alcun porto italiano e solo pochi giorni fa la commissione europea ha prodotto l’aggiornamento, inserendovi il Cantiere San Giorgio del porto di Genova, in calata Boccardo. Inseriti anche un impianto in Finlandia, uno in Danimarca e due in Turchia, più un nuovo sito negli USA.

Non è stata invece completata la lunga serie delle autorizzazioni che riguarda l’altro sito italiano che si è candidato con il supporto della Regione Toscana, l’area del porto di Piombino assegnata dall’Autorità di sistema portuale del Tirreno settentrionale alla società PIM  (Piombino industrie marittime) costituita in joint tra il cantiere San Giorgio del porto e il gruppo livornese Neri. La regione toscana ha “liberato” PIM dagli obblighi della VIA, dichiarandola non competente, ma mancano ancora una serie di permessi sussidiari e il completamento degli adeguamenti delle aree portuali a carico dell’Autorità di sistema. Adeguamenti in corso d’opera, che erano stati promessi proprio per questi primi giorni dell’anno.

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La presenza dei Cantieri San Giorgio del porto sia a Genova che a Piombino, con la stessa “mission” delle demolizioni navali, fa sperare che anche Piombino possa presto essere inserito negli elenchi dell’unione europea: viste anche le promesse fatte a suo tempo dal governo (quello precedente) per la demolizione di svariate navi militari obsolete, ancora in attesa della loro destinazione finale.

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Pubblicato il
5 Gennaio 2019

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