Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Parte l’allargamento al Marzocco

Marco Mignogna

LIVORNO – Due terminalisti che, come si dice a Livorno, “si frugano” per un intervento di dragaggio e riprofilazione del canale d’accesso alle loro banchine. E sono gli stessi che anche nel passato hanno contribuito con forza a lavori di miglioramento del porto: sono il Terminal Darsena Toscana e il terminal Lorenzini & C. Stanno infatti per cominciare i lavori finanziati dai due terminal per allargare il canale navigabile nella “strettoia” del Marzocco dagli attuali 55 ad almeno 70 metri con fondali fino a 13 metri: il tutto da realizzare entro la metà della prossima estate.

[hidepost]

“L’obiettivo è di confermare gli attuali traffici delle navi più grandi compatibili alle nostre banchine – sottolinea l’ingegner Marco Mignogna, direttore generale del TDT – e possibilmente guadagnare altri traffici”. Marco Mignogna così come Enio Lorenzini sanno bene che il problema sarà definitivamente risolto solo con il completamento del microtunnel e il conseguente spostamento dei tubi dell’Eni a profondità maggiore. Ma guadagnare un’altra ventina di metri in larghezza con la profondità compatibile alle navi più grandi che operano sui porti italiani è un passo altrettanto importante. E i tempi, finalmente, sono certi.

Sono parecchie le compagnie di container che già scalano le due sponde della Darsena Toscana e trarranno vantaggi dei nuovi lavori. Per il Lorenzini c’è in particolare la MSC, con la relativa Alleanza. Per il TDT oltre a ZIM c’è Hapag Lloyd che sta operando in forte crescendo sui suoi piazzali, in una scelta che configura per la compagnia un mini-hub suscettibile di ulteriori sviluppi. Sempre secondo Mignogna, i traffici di gennaio hanno segnato un’interessante ripresa per il TDT anche grazie a queste due compagnie. “Sono aumentati in particolare i trasbordi – dice l’ingegnere – a conferma della scelta di Hapag di concentrare su Livorno più servizi. Le prospettive sono importanti e l’aumento degli imbarchi, così come quello dei trasbordi, ci fanno sperare in un anno buono malgrado le turbolenze mondiali”.

[/hidepost]

Pubblicato il
20 Febbraio 2019

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio