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Il j’accuse di Onorato su Piombino

Vincenzo Onorato

MILANO – Testuale da Vincenzo Onorato in una nota diffusa venerdì scorso. “La principale funzione di un soggetto pubblico come un’Autorità Portuale dovrebbe essere quella di creare posti di lavoro ed essere promotore dello sviluppo di un territorio, nel pieno rispetto delle regole. Appare evidente come l’Autorità Portuale di Livorno, che tanto si è prodigata negli ultimi anni in favore di alcuni armatori, rilasciando ripetute concessioni temporanee lampo, si sia dimenticata di Piombino, fatta diventare a tavolino con la riforma portuale succursale di serie B dello scalo labronico e quindi non meritevole di attenzioni”.

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“Piombino è in profonda crisi – continua Onorato – con una disperata ricerca di posti di lavoro e, ad oggi, l’unica iniziativa reale per questa città è quella proposta dal mio gruppo che la porterebbe far diventare in breve tempo la capitale sud europea per la logistica delle auto e la porta di accesso per questo mercato nel Mediterraneo. La nostra istanza, che è stata presentata da diversi mesi, è diventata ormai un fantasma invisibile a palazzo Rosciano, confermando il non interesse dell’Autorità Portuale a generare, fra diretto e indotto, centinaia di posti di lavoro e importanti investimenti in un territorio ridotto alla fame”.

“Nel pieno rispetto delle normative e delle regole – continua il battagliero presidente del gruppo che porta il suo nome – chiediamo a gran voce che venga data una risposta a chi è a casa in attesa di essere assunto. Noi siamo pronti a partire e a realizzare in tempi rapidissimi ciò che abbiamo promesso. Sono il mercato e i nostri clienti a chiedercelo. Nel caso l’Autorità Portuale frapponesse pretestuosi ritardi procedurali, diventerà ancor più legittimo pensare che questa istituzione, che dovrebbe essere al servizio del lavoro e quindi dell’occupazione, sia nella realtà vassalla di ben altri particolari interessi, che dovranno essere oggetto di ulteriori indagini da parte della magistratura”.

Adesso aspettiamo una risposta a chiarimento da parte del commissario dell’AdSP chiamata in causa, ammiraglio Pietro Verna. Sperando che non manchi.

A.F.

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Pubblicato il
22 Maggio 2019

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